ri-convocazioni test d’accusa ottobre novembre

pre scriptum: la parte tra le parentesi graffe è aggiunta del sottoscritto per far capire le parti in causa e non pubblicare nomi

ri-convocazioni test d’accusa (17ottobre il girono dopo la RITRATTAZIONE) e (4 e 8 novembre )

Procura della Repubblica

Presso il Tribunale ordinario di Milano

VERBALE DI SOMMARIE INFORMAZIONE RESE DA: {*****accusatrice-ritrattatrice}

Il 17 ottobre 2013, alle ore 10,30, negli uffici della Procura della Repubblica di Milano,[…]

In tarda serata arrivavo alla festa con i miei amici[…] la situazione mi sembrava quella di una normale festa, non notando situazioni particolari.

Dopo due ore, mentre mi trovavo all’interno[….] vedevo che molte persone si precipitavano verso l’uscita e istintivamente le seguivo per capire cosa stesse accadendo. La calca che si creava non mi consentiva di raggiungere subito l’uscita. Intanto sentivo urla, ma a causa della confusione, non riuscivo a distinguere le frasi che venivano pronunciate. A quel punto, chiedevo ad un ragazzo che conoscevo, cosa stesse succedendo, e questi mi diceva testualmente stanno picchiando due deficienti”. Dopo qualche minuto, diradandosi la folla, avevo modo di vedere due ragazzi , che conoscevo in *******{presunta vittima} e *******{ colui che era con lui e mai accusa}, allontanarsi verso la via di fronte all’ingresso dell’Università. Preciso che *******{ colui che mai ci accusa} stava sorreggendo *****{ presunta vittima}. Immaginando che potessero essere loro i due ragazzi picchiati, mi facevo largo tra la gente e li raggiungevo con *******{teste d’accusa che mai mi accusa e neppure mi ha mai notato}. ******{presunta vittima} e ******{colui che era con lui e mai ci accusa} , nel frattempo erano arrivati davanti a una saracinesca in una via stretta. ******{presunta vittima} si era accasciato e piangeva mentre *****{colui che era con lui e mai ci accusa} era spaventatissimo e si limitava a piangere e cercare di trascinarci tutti a casa mentre *****{presunta vittima} […]farfugliava qualcosa di incomprensibile.——————————-

Io, *****{accusatore-ritrattatore} e ****** {altro teste che mai mi accusa} decidevamo di tornare verso l’ingresso della Statale per chiedere spiegazioni in merito all’accaduto, immaginando di doverlo comunque riferire ai medici del pronto soccorso, dove volevamo portare*****{presunta vittima}. Davanti alla Statale c’erano ancora diverse persone, [….] rivolgendosi genericamente a queste persone, ******{accusatore-ritrattatore} chiedeva testualmente “che cosa è successo?”. Mentre qualcuno stava per iniziare a spiegare, un ragazzo di colore si faceva largo tra la gente e prendeva immediatamente a calci sulle gambe *******{ accusatore-ritrattatore}[….]

DOMANDA: dove eravate lei e *****{teste che mai mi accusa} in quel preciso momento?

RISPOSTA: Preciso che io e **** ci trovavamo immediatamente dietro le spalle di *******{accusatore-ritrattatore} . Il ragazzo di colore era il più aggressivo di tutti, era molto agitato ed è stato l’unico che ha colpito ******{accusatore-ritrattatore}. Disposte all’incirca a semicerchio dietro al ragazzo di colore, tra le persone presenti ci erano alcune che restavano indifferenti, altre che spalleggiavano il ragazzo di colore, urlando anch’essi frasi che non ricordo, e altri ancora che si adoperavano nell’allontanare il ragazzo di colore e ******{accusatore-ritrattatore}.

[….]

DOMANDA: ricorda se il ******{accusatore-ritrattatore}  e il ragazzo di colore si erano diretti verso i carabinieri?

RISPOSTA: Non ricordo specificatamente se i carabinieri abbiano chiesto loro di fermarsi o se questi siano andati incontro ai carabinieri ma so riferire che sono stati loro due le persone a cui i carabinieri hanno chiesto subito i documenti.

[….]

DOMANDA: Cosa è successo subito dopo?

RISPOSTA:  le persone che erano attorno a noi si sono improvvisamente allontanate perchè erano giunti i carabinieri. A quel punto, il ragazzo di colore si è immediatamente calmato e ha cambiato atteggiamento nei confronti di ******{accusatore-ritrattatore}, facendo finta di nulla, cercando un contatto amichevole con lui ( non ricordo se si è trattato di una pacca sulla spalla o qualcosa di simile).

DOMANDA:  ricorda se *****{accusatore-ritrattatore } e il ragazzo di colore si sono diretti verso i carabinieri?

RISPOSTA: Non ricordo specificatamente se i carabinieri abbiano chiesto loro di fermarsi o se questi siano andati incontro ai carabinieri ma so riferire che sono stati loro le due persone a cui i carabinieri hanno chiesto subito i documenti.

DOMANDA: dove era lei nel frattempo?

RISPOSTA: io nel frattempo stavo cira a due metri da *****{teste che mai mi accusa}. Sentivo che il ragazzo di colore e altre persone li presenti dicevano ai carabinieri che non era successo nulla e che stavano parlando. In particolare [….]

DOMANDA: indica il ragazzo con gli occhiali come “amico” di quello di colore perchè lo aveva già notato o per deduzione?

RISPOSTA: non lo avevo notato prima, ho dedotto che fossero amici per il fatto che ol ragazzo con gli occhiali era andato a specificare che non era successo nulla quando i carabinieri avevano fermato il ragazzo di colore.

DOMANDA: perchè non ha riferito direttamente ai carabinieri cosa era successo quando ha sentito che tutti dicevano che non era successo nulla?

RISPOSTA: […]Poi, però, d’accordo con i miei amici, e comunque dato che *****{accusatore-ritrattatore} aveva già parlato con i carabinieri, tutti preoccupati per i nostri amici*****{presunta vittima} e ******{colui che era con lui e mai ci accusa}, abbiamo deciso di tornare a cercarli senza trovarli.

DOMANDA: l’atteggiamento del ragazzo con gli occhiali ha contribuito a determinare il suo allontanamento?

RISPOSTA: no. Preciso che non avevo paura per la sua incolumità.[….]

Con il presnte atto si procede all’individuazione di persona mediante album fotografico a colori, in formato elettronico (file pdf) , composto da 28 immagini, realizzato il 16/10/2013 dalla p.g. che ha proceduto alle indagini ( Nucleo informativo Carabinieri di Milano ) , che a seguito della visione sarà stampato in bianco e nero e sottoscritto alla stessa.———————-

Preliminarmente vuene chiesto alla *******{accusatrice ritrattatrice} se è già stata sottoposta a tale atto […]. La ******** risponde “ in na altra sola occasione mi è stato posto visione un album da parte dei carabinieri e ho riconosciuto i ragzzi sopra descritti[….] “Per quanto riguarda la visione dell’album che mi viene mostrato in questa sede, dichiaro di riconoscere con assoluta certezza”[….]

Si da atto che la foto n. 8 corrisponde a Di RENZO Simone, e la foto n. 17 a MINANI Lorenzo Kalisa.

Letto confermato e sottoscritto in data e luogo di cui sopra, alle ore 13,30.

incaponimenti e linea-dibattito

Di seguito e sottolineato solo alcune mail su liste pubbliche e aperte intercettate.

MAIL scritta e intercettata mattinata arresti H 04 set 2013 – 08:27

Ha chiamato Bruno (fratello di Lollo)

stessa misura cautelare anche per lui, a quanto si è capito per la stessa roba. Immagino per un’altra rissa sempre quella sera in statale, ma è da verificare.

 Bruno dice che gli indagati sono circa una ventina, anche questo da verificare.

 seguiranno aggiornamenti.

Li aspettiamo ancora gli aggiornamentii.

16/09/2013

 

[…]” riguardo alla proposta della giornalista l’assemblea si è espressa in modo unanime di non voler accettare la proposta[..]”

 

15/09/2013


13/09/2013 Dato che questa storia è capitata a Lollo e a Simone ( e che avevamo intravisto suonare un campanello d’allarme)[…]

i compagni di Simone e Lollo sono la Panetteria Occupata e l’Assemblea di Scienze Politiche in quanto sono le raltà attraverso le quali i due fanno politica nel bene o nel male fanno politica[..] [..] perchè i soggetti strumentalizzati, come ha fatto giustamente notare******, non sono Lollo e Simone, ma le realtà politiche…[…]

[..]”Se la condizione di Lollo e Simo deve fornire loro -OCCASIONI PER MOBILITARSI- PARLANDO DI SOLIDARIETA’ VERSO DUE COMPAGNI IN UNA VICENDA BEN POCO POLITICA , CREATASI ANCHE GRAZIE ALL’IRRESPONSABILITA’ PIU’ TOTALE NELL’ORGANIZZARE INIZIATIVE IN UNIVERSITA’ DAI -SOLIDALI- ALLORA DICO NO ( E SENZA GRAZIE). Su questo bisogna essere categorici”[..]Il problema di ORGANIZZAZIONE POLITICA è quello che riguarda l’Assemblea e la Panetteria Occupata e NON LA DISCUSSIONE SULL’OPPORTUNITA’ DI FARE TESTI PER LOLLO E SIMO O CONFERENZE STAMPA?????  con i giornalisti”[….]

[…]” Sia l’uno che l’altro è già assodato dall’assemblea in Panetteria che non si farà[…]

[…]” Ma chi fa politica in questa cazzo di città, i compagni o i loro avvocati?” Il testo degli avvocati è condiviso DA PUNTO DI VISTA LEGALE perchè cerca di far scontare a Lollo e Simone meno tempo possibile in carcere oltrechè a condannarli alla minor condanna per una storia che non ha niente di nobile e politico”[…]

[..]Non è mica condiviso perchè risponde alle esigenze politiche della Panetteria Occupata ( e immagino anche a quelle dell’Assemblea) Le esigenze politiche della Ex Cuem , Pizzeria Occupata, di Sinistra Critica e del Cantiere non so quali siano e non è mia priorità conoscerle.[..]

15/09/2013 intanto mi suona un pò strana, questa esigenza dell’ex Cuem di discutere su una eventuale campagna di contro-informazione sui due arrestati, e addirittura di chiamare conferenze stampa proprio nel momento in cui della questione non ne parla più nessuno: credo che un volantinaggio sulla faccenda non sposterebbe di 1 millimetro la situazione dei 2 ,e una conferenza stampa sarebbe addirittura controproducente.“[…]

[…] “dovremmo dire a questi compagni che di Lollo e Simo si occuperanno le realtà politiche alle quali appartengono, e non altri.“[..]

 

La questione è politica e come tale va gestita […] “ma il passaggio rissa/ strumentalizzazione/attacco politica/ risposta politica / va indagato a fondo, approfondito , prima di tutto in ciò che non esce nei comunicati pubblici, che nel caso specifico è il comportamento dei compagni durante l’iniziativa politica in università” [..]

CONTESTAZIONE DEI COMUNICATI DI SOLIDARIETA’ IMPUTATI NO TAV

Riportano l’estrapolato del comunicato strumentalizzando anch’esso, la parte era questa

[….]”Alcuni ragazzi si sono picchiati a una festa di carnevale, parliamo di una rissa che si è scatenata per motivi futili, come poteva succedere fuori da una discoteca, allo stadio o in qualunque altro posto, ribadiamo che non si tratta di nessuna azione squadrista ne di nessun pestaggio, ma di una rissa. Come già hanno scritto Lollo e Simone ,ci dispiace fortemente per il ragazzo che si è fatto male, ma ci preme svelare l’operazione infame che si tenta di nascondere dietro a questi arresti.[…]

Mail intercettata e indirizzata a liste pubbliche a poche settimane dopo gli arresti qui sotto contro la presa di posizione e di solidarietà a noi delgi imputati-e NoTav

Da notare il paragrafo in cui si dice che non è stata un’aggressione ma una rissa… Anche fosse vero, metterci sullo stesso livello di “alcuni ragazzi”, “ultras”, “discotecari”, abbassa un po’ le aspettative di cambiamento della società (che queste categorie non hanno) proprie dei compagni che occupano le facoltà e che ci fanno politica dentro… Però ci dispiace per il ragazzo che si è fatto male, come se fosse caduto dalle scale.

 

 

TESTIMONI DI DIFESA

TESTI DI DIFESA

 LEGIONE CARABINIERI “LOMBARDIA”

Comando Provinciale di Milano

 ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA 2 ottobre 2013

Presso […]-Sost. Procuratore della Repubblica[…]

{Testimonianze rafforzate 2 anni dopo, in sede di processo dibattimentale-  Le testimonianze sono formate da persone che si ricordavano che al momento della rissa ,presa a pretesto per gli arresti, eravamo decine e decine di metri altrove}

 1° Testimone di difesa

Il giorno 2 ottobre 2013[¦…]

Fra le ore  01:00 e 01:30 non ricordo bene l’orario, mentre mi trovavo vicino al tavolino adibito a bar posto quasi all’angolo con il corridoio dove si trovava la Ex-Cuem ( ora vi è la sala disabili)  vedevo un gruppetto di persone che in maniera repentina guadagnava il corridoio in direzione ingresso Università. Non capendo bene subito cosa fosse successo, dopo circa dieci minuni ho guadagnato anch’io l’uscita e da alcune persone, che trovavo dinnanzi all’ingresso della Statale,sono venuto a conoscenza di una rissa.

DOMANDA: Le persone che le hanno riferito della rissa le conosce?

RISPOSTA: No, erano dei ragazzi che non conoscevo.

DOMANDA: Conosceva delle persone alla festa? Con chi si è incontrato? Si è intrattenuto alla festa con delle persone precise?

RISPOSTA: Alla festa ho incontrato varie persone fra cui il sig. DI RENZO Simone e il sig. MINANI Lorenzo. Non sono rimasto tutta la sera con loro […]per intrattenermi in conversazione con altre persone presenti alla festa, di cui però non ricordo il nome;

DOMANDA: Fra le persone che ha visto guadagnare il corridoio in maniera celere vi era qualche suo conoscente?

RISPOSTA: No, erano tutte girate di spalle quindi non ho potuto riconoscere nessuna di esse.

DOMANDA: Dopo aver saputo della rissa cosa ha fatto?

RISPOSTA: sono stato una decina di minuti poi sono tornato alla festa dove mi sono intrattenuto fino alle 2:00/2:15 circa.

DOMANDA: Vuole aggiungere altro o precisare altro?

RISPOSTA: Si ,voglio aggiungere che quando ho visto quel movimento di persone verso il corridoio dell’Università, vicino a me e quindi nelle vicinanze del tavolino del bar, vi era il MINANI Lorenzo. Questi mi chiedeva cosa fosse successo e del perchè del trambusto, io però non ho saputo fornirgli una spiegazione. Dopo alcuni minuti lo visto recarsi verso il corridoio in direzione dell’uscita. Lo trovavo successivamente fuori che parlava con delle persone, con due o tre persone, in maniera tranquilla.

DOMANDA: Quando lei è rientrato il MiNANI Lorenzo è tornato alla festa?

DOMANDA: Quindi è stato il MINANI Lorenzo, vicino a lei, che le ha chiesto cosa stesse succedendo? Vi erano altre persone vicine? Se si chi?—————

RISPOSTA: Esatto, non ricordo comunque se vi fossero altre persone quindi non posso indicare nessuno.[..]

DOMANDA: Lei ha dichiarato che fuori dall’università da alcune persone ha saputo della rissa, ma anche saputo il motivo che ha scaturito la rissa? Ne ha parlato con i suoi amici?

RISPOSTA: No, non ho saputo le motivazioni della rissa e ritenendo una banalità quanto successo non l’ho argomentata con nessuno.[…]

Non ho altro da aggiungere.[…]

 2° TESTE DI DIFESA

LEGIONE CARABINIERI “LOMBARDIA”

Comando Provinciale di Milano

 ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA

Il giorno 2 ottobre […]

Dopo un pò di tempo, che non so quantificare[….] notavo un gruppo di persone che discutevano animatamente e creavano un certo parapiglia. Non davo peso alla cosa ed essendo abbastanza stanco salutavo i miei amici con cui stavo parlando, decidevo di andar via. In quel frangente ricordo che MINANI Lorenzo era vicino a me e quindi vicino al tavolo del bar ,mentre Di RENZO Simone che si intratteneva […]si trovava in prossimità delle scale che portano all’aula magna[…]

Domanda: Ha per caso notato sempre fuori dall’università, mentre andava via, se ci fossero Minani Lorenzo e il Di Renzo Simone?

Risposta: Sicuramente fuori non ho notato la loro presenza ma mi sembra che Di Renzo Simone fosse rimasto con *****, mentre mi sembra di aver lasciato il Minani vicino al tavolino del bar.

DOMANDA: Ha altro da aggiungere o modificare?

RISPOSTA: Non ho altro da aggiungere o da modificare.

3 a TESTE DI DIFESA

LEGIONE CARABINIERI “LOMBARDIA”

Comando Provinciale di Milano

 ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA

Il giorno 4 ottobre[…]

Quando abbiamo lasciato l’ università, davanti agli ascensori, ricordo che abbiamo salutato DI RENZO Simone era in conversazione nell’atrio dell’università, davanti agli ascensori, con una compagna di studio tale ******; e salutato con la mano Lorenzo MINANI che si trovava vicino al bancone del Bar. Il bancone del Bar era ubicato nell’atrio dell’ateneo, di fronte all’ascensore. Giunti appena fuori dell’università abbiamo notato un gruppo di persone, tra i dieci e venti, che in maniera coincitata discutevano fra loro. Non riconoscendo nessuno fra queste non ci siamo fermate e abbiamo proseguito per rientrare a casa[…]

DOMANDA: Conosceva delle persone rimaste coinvolte in tali frangenti?

RISPOSTA: Non ricordo, ma non sicuramente miei amici o persone che frequento.

[..]Non ho altro da aggiungere nè modificare

{altri testimoni a dis carico che non saranno citati al processo}

LEGIONE CARABINIERI “LOMBARDIA”

Comando Provinciale di Milano

 ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA

Il giorno 2 ottobre[…]

Risposta: Mi sono intrattenuta con le due amiche e anche con Simone Di Renzo e ******della quale non ricordo il cognome e Lorenzo Minani.

Domanda: Durante il corso della serata ha assistito a qualche evento che ha attirato la sua attenzione?

Risposta: Come in tutte le feste c’era un pò di caos e ho passato un pò di tempo con ragazzo che non conosco seduto in un angolo,con il viso pallido, probabilmente aveva bevuto troppo. Quando stavo uscendo dall’università, per andarmene a casa, ho notato che c’erano delle persone che stavano discutendo animatamente che non conosco, e sono andata via. Prima di andarmene ho salutato Simone che era nei pressi del bar[..]e Lorenzo, sempre nei pressi del bar stava parlando con un’altra persona ma non l’ho salutato.[…]

 

 

RITRATTAZIONE 16/10/2013 ******{accusatore-ritrattatore}

pre scriptum: la parte tra le parentesi graffe è aggiunta del sottoscritto per far capire le parti in causa e non pubblicare nomi

Verbale di sommarie info rese da *****{accus – ritrattattatore} c/o Tribunale di Milano a Pubblico Ministero

Il 16 ottobre, alle 10,40 negli uffici della Procura della Repubblica di Milano, su delega del PM dott. Piero Basilone[..]

[….]pag 2

Come ho già avuto modo di riferire ai Carabinieri, il 15/02/2013 mi recavo presso l?università Statale di Milano, dove avevo appuntamento con alcuni amici, per partecipare ad una festa organizzata da alcuni studenti. Arrivavo alle 23.30 circa e poco dopo ho incontrato *****{presunta vittima}, con il quale mi soffermavo a disegnare su un muro per poi continuare su alcuni fogli attaccati sul muro stesso”.

DOMANDA: ricorda il contenuto nei fogli su cui *******{presunta-vittima} disegnava?

RISPOSTA: Non direttamente, ma ho sentito discutere *******{presunta vittima} con un ragazzo che lo redarguiva sul fatto che quei fogli erano manifesti di solidarietà ai compagni detenuti: ho ricostruito solo a posteriori che potesse trattarsi dei compagni detenuti per i fatti della Val di Susa perchè sapevo che in quel periodo gli occupanti della libreria Ex Cuem erano particolarmente interessati alla vicenda.

DOMANDA: è in grado di descrivere il ragazzo che discuteva inizialmente con il ******{presunta-vittima}?

RISPOSTA: non sono in grado di descriverlo, ma era bianco, molto giovane aveva le bretelle[….[

DOMANDA: che cosa è successo subito dopo?

RISPOSTA: In brevissimo tempo la situazione degenerava poichè una decina di persone lo conducevano, di forza, all’esterno dell’ateneo, nonostante*******{presunta vittima} si opponesse alla loro azione. La ressa che si creava non mi consentiva di raggiungere direttamente *******{presunta vittima} anche se in qualche modo riuscivo a guadagnare l’uscita. Una volta fuori vedevo ******** a terra circondato da un gruppo di circa cinque persone che lo picchiavano sferrando calci. Decidevo di aiutare ******* per cui lo afferravo, aiutandolo a rialzarsi e insieme ci allontanavamo spostandoci nella via di fronte all’ingresso dell’università, restando a circa 50 metri dal gruppo degli aggressori. Nel momento in cui intervenivo, mi preoccupavo solo di trarre in salvo il mio amico ******** e quindi non guardavo direttamente i volti degli aggressori. Dopo circa due minuti, lasciavo *******{presunta vittima}  in compagnia di altri amici e mi avvicinavo ai ragazzi che si erano intrattenuti sul luogo dell’aggressione tra cui, presumo, vi fossero gli aggressori.

DOMANDA: Da cosa deriva tale presunzione?

RISPOSTA: dal fatto che appena mi avvicinavo ai presenti per chiedere spiegazioni in merito all’accaduto e venivo immediatamente aggredito verbalmente da un ragazzo di colore[…..]

DOMANDA: ricorda di aver detto al ragazzo di colore qualche frase sui NO-TAV?

RISPOSTA: Lo escludo categoricamente,anche perchè non sapevo che il manifesto riguardasse i NO-TAV.

DOMANDA: è in grado di riconoscere questo ragazzo?

RISPOSTA: era di colore, di altezza media, corpulento, con un cappellino bianco con visiera, jeans e giacca scura, che sarei in grado di riconoscere.

DOMANDA:  Ricorda la presenza di altri ragazzi particolarmente aggressivi nei suoi confronti?

RISPOSTA: ricordo , in particolare, un ragazzo molto agitato che mi si rivolgeva con parole aggressive. Non ricordo esattamente il contenuto della discussione ma i toni erano accesi e ricordo anche di essere stato minacciato.

DOMANDA: vuole precisare il contenuto specifico della minaccia e se fosse semplice o fiinalizzata a indurla a tenere un determinato comportamento?

RISPOSTA: Preciso di ricordare soli il tono fortemente aggressivo, di intimazione ad allontanarmi prima possibile dal luogo. Probabilmente lo scopo era quello di evitare che le forze dell’ordine, eventualmente giunte sul posto, potessero identificare tutti i presenti e quindi raccogliere la nostra versione dei fatti. Tuttavia, si tratta di una mera mia presunzione. Ribadisco che non ricordo il male che mi è stato minacciato, ma solo il tono fortemente aggressivo….[…]

DOMANDA: che cosa è successo dopo l’episodio che ha descritto’

RISPOSTA: ho continuato a chiedere ai presenti chi fosse stato a perpetrare l’aggressione a *******{presunta vittima} e perchè: non ricevevo spiegazioni se non le intimazioni sopra riportate. Il ragazzo di colore che era rimasto ancora nelle mie vicinanze , tenava di affrontarmi direttamente dicendo “risolviamo la cosa tra noi due”

In questo momento arrivavano i carabinieri e il ragazzo di colore subito mi cingeva la spalla con un braccio con faare amichevole e mi accompagnava verso Via Larga come per volersi allontanare dai carabinieri senza destare sospetto. Accettavo inizialmente questo comportamento convinto che volesse chiarire pacificamente i fatti: specifico che in quel momento non conoscevo ancora l’entità delle lesioni riportata dal ******{presunta vittima} e pensavo che si fosse trattato di una “scazzottata”[…]

Per questo non sono andato direttamente dai carabinieri. Tuttavia i carabinieri ci hanno seguito,fermato e identificato.—————-

Dopo l’identificazione mi sono allontantato e ho dato una pacca al ragazzo con gli occhiali e il cappellino, che ho descritto ,dicendogli che ero dispiaciuto per tutto quello che era successo. Lui mi rispondeva dicendomi, con tono secco ma sottovoce perchè eravamo vicino ai carabinieri: “per colpa tua il mio amico si trova nei casini, vedi di andartene” e io me ne andavo preoccupandomi di come stesse il mio amico ******{presunta vittima}.

DOMANDA : Perchè non ha riferito ai carabinieri dell’episodio occorso al  ******{PRESUNTA VITTIMA}?

RISPOSTA: posso individuare varie ragioni: pensavo che non si fosse fatto molto male; inoltre, quelli che, secondo la mia sensazione, potevano essere gli aggressori erano presenti e il ragazzo di colore aveva cambiato improvvisamente atteggiamento nei miei confronti, la qual cosa mi aveva spiazzato..

DOMANDA: Ritiene che avrebbe riferito qualcosa in merito all’accaduto ai carabinieri se quelli che secondo lei oerano gli aggressori non fossero stati presenti?

RISPOSTA: Probabilmente si.

Con il presente atto si procede anche all’individuazione fotografica[….]

Preliminarmente viene chiesto al ********{accusatore ritrattatore}  se è già stato sottoposto a tale atto e se, a seguito dell’aggressione, ha avuto modo di notare o incontrare i soggetti sopra descritti. Il ******* risponde: in un’altra sola occasione mi è stato posto in visione un album da parte dei carabinieri e ho riconosciuto entrambi i ragazzi sopra descritti. Per quanto riguara la visione dell’album che mi viene mostrato in questa sede, dichiaro di riconoscere con assoluta certezza [….]

Si da atto che la foto 10 corrisponde a Di Renzo Simone e la foto 26 a Minani Lorenzo Kalisa.

Si da atto che alle ore 14:30 interviene il Pubblico Ministero dott. Piero Basilone, il quale , dopo aver letto la verbalizzazione sopra estesa chiede al Sig****di spiegare il contrasto tra le sue dichiarazioni nel presente verbale e quelle rese in data 12 aprile 2013, con paricolare riferimento alla condotta dal soggetto identificato per DI RENZO Simone, in occasione dell’aggressione violenta e del pestaggio subito da ****. A tal proposito viene letto il seguente verbale del 12 aprile 2013:

[“…………………..”]

RISPOSTA: confermo quello che ho dichiarato in quella sede. Al giorno d’oggi, posso specificare che l’azione del gruppo di venti persone che portavano fuori il****è avvenuta in maniera coincitata, all’incirca in un arco di 10 secondi. Io mi sono solo preoccupatodi seguire e aiutare il mio amico e, come ho detto prima, non mi sono soffermato per vedere i volti delle persone che lo avevano aggredito. Per tali ragioni, non posso affermare di aver visto DI RENZO e neppure MINANI partecipare all’ “accompagnamento” verso l’esterno e al pestaggio del *****

Il contrasto tra le dichiarazioni potrebbe spiegarsi col fatto che la presente verbalizzazione mi pare molto più attenta a ricostruire i dettagli delle varie fasi e ruoli rispetto alle precedenti. Inoltre, è  una verbalizzazione meno vicina agli eventi. Ricordo anche che ero molto sotto pressione e agitato perchè si trattava della prima verbalizzazione in vita mia, per cui mi sono anche affidatointegralmente alla verbalizzazione libera del redattore. Infatti, anche per la voglia di abbandonare rapidamente la caserma, mi è stato offerto di rileggere il verbale prima della sottoscrizione ma io ho detto che mi fidavo e così ho firmato e me ne sono andato.

Letto, confermato e sottoscritto in data e luogo di cui sopra alle h 14:45.

COMUNICATI SOLIDARIETA’

COMUNICATO IMPUTATI-E  NOTAV

https://uniticontrolarepressione.noblogs.org/post/2013/09/24/comunicato-degli-imputati-no-tav/

ROMA-

Sbatti il mostro in prima pagina!  http://www.militant-blog.org/?p=9478

LIVORNO- Milano, ancora arresti politici  http://cp1921.altervista.org

NAPOLI –

http://www.mensaoccupata.org/2013/09/06/in-direzione-ostinata-e-contararia/

MILANO

da osservatorio contro la repressione – infoaut – cordatesa

Milano Ex-Cuem: Comunicato sugli arresti di Lollo e Simone http://www.osservatoriorepressione.info/milano-ex-cuem-comunicato-sugli-arresti-di-lollo-e-simone/

Milano,  Scienze politiche COMUNICATO IN SEGUITO AGLI ARRESTI DEL 4 SETTEMBRE

https://www.ilfattoquotidiano.it/2013/09/07/anche-tornello-va-alluniversita/704179/

attacco avvocati e risposta personale

Visto che nessuna realtà in questa città ha mai risposto a tali infamanti accuse ancora una volta mi assumo questo “piacere“ senza dare importanza al soggetto in questione ma riprendo ciò che pensavo allora e con qualche appunto .

L’attacco del “baronetto universitario figlio d’arte ” che si sentiva “investito” di dire la sua con megalomania estrema ( apprendo in carcere che utilizza un blog personale dove” vomita odio democratico” e partorisce fantasiose elucubrazioni!): rincarando, nel nostro caso, la macchina del fango !.

Perchè tanta forza nell’attaccare gli avvocati e noi?

 Comincia attaccando gli avvocati e noi: definendo gli avvocati irridenti (decontestualizzando una frase e dandone valenza opposto col giochino della caricatura : troppo facile!) iniziando con un pò di improbabili parallelismi e con un sempre valido, per lui (2013),”antiberlusconismo da strapazzo”

Ho scoperto che anche dalla parte opposta a quella di Ghedini ci sono avvocati
che fanno finire diritti (o restare) in galera i propri assistiti.  Come fosse che una dichiarazione, ripeto estrapolata e svilendone il senso, facesse restare in galera noi ( c’è del ridicolo ma in un certo senso lo ringrazio della sua “preoccupazione”).Qui si raggiunge il massimo

l’effetto Ghedini è garantito.Puntuale quando l’avvocato non sente alcuna riprovazione per i reati, neanche i più ignobili, di cui è accusato il suo cliente. Qui , l’uomo di cultura, fa un’operazione improbabile che quasi tutti gli avvocati conoscono bene, ovvero la rozza equazione che vede gli avvocati di difesa ( che non piacciono) come dei “mercenari al soldo dei criminali che sono una sorta di soggetti trionfatori del crimine e dei criminali”

Se fossi il giudice
li manderei in galera, loro, gli avvocati, solo per questa dichiarazione  “Che gran cattivone” ( meno male che non fa ne il pm ne il giudice… ) La storia (milanese) a cui mi riferisco è quella del ragazzo pestato nello
scorso febbraio[…]

ragazzo pestato Teoria avvallata tanto cara all’accusa pestaggio e perchè non rissa? Chi gli e lo ha detto?

“L’autore” dell’articolo, sostituendosi a Dio, visto che ha l’onnipotenza di conoscere anche i dettagli, decreta già come è andata …Picchiato selvaggiamente [..]pestato sulla testa mentre era a terra, roba da ammazzarlo  [..]

Nel delirio della SUA ricostruzione rincara  pure sulle minacce e sul  famoso “abbraccio” ( visto solo dal pm che non c’era,credo! e manco i denuncianti ) ” portato fuori tenendo sotto
braccio anche l’amico, a cui hanno “suggerito” di dire ai carabinieri che era stata una normale discussione[..]

Ma quali riconoscimenti se anche a processo il sottoscritto mancava nelle foto mostrate alla presunta vittima. Sulla base degli atti veri d’accusa, non mi riconobbe negli altri album che forse, gli avevano fatto vedere. L’altro giorno i carabinieri, sulla base dei riconoscimenti effettuati, ne
hanno arrestati due […].

Sono insomma, pari pari, come quelli che hanno ammazzato il tassista a Milano un
paio d’anni fa. [….] Qui il parallelismo è totalmente fuoriluogo e grave, di un omicidio efferato e famoso alla “cronaca milanese”, sempre per screditare noi accusati….

A parte queste piccole argomentazioni di buon senso mancano un pò di passaggi

Visto che “sputava sentenze ” ora tocca a noi. Visto che è un uomo di cultura, e si permette di dire che gli avvocati neanche dovrebbero difenderci: primo difendono chi vogliono e, a questo punto mi do anche io un “tono di “cultura” ( non è prerogativa solo dei giustizialisti e del “partito della galera“ senza se e la tolleranza zero ,per gli altri!)) dico, come disse uno famoso, che “gli avvocati possono difendere pure l’anti Cristo..” e comunque a pochi giorni dagli arresti, e sulla base del solo atto d’accusa ( sventagliato in maniera oscena) si possano emettere sentenze ( seppur giornalistiche ) di condanna: che senso hanno i processi e tutto ciò che comportano? Perchè dopo ha il fiato corto? Perchè, essendo un gran insignito di medaglie al valore o dis-valore ( dipende dai punti di vista) e considerato una delle più alte firme del “giornalismo italiano” non si preoccupa neppure di dare consequenzialità alle infamanti illazioni dette e scritte? Viene il fondato sospetto che sia un personaggio che, crogiolandosi e facendo carriera e attività sul “cadavere del proprio padre ” , dispensa lezioni e gran conferenze ben pagato, senza nemmeno sapere di quello che dice e scrive.

L’altro giorno i carabinieri, sulla base dei riconoscimenti effettuati, ne
hanno arrestati due […] Di quali riconoscimenti parla, dato che addiritture, per ammissione, del “curatore dell’inchiesta”,in sede dil processo, mancavo negli album di riconoscimento fatti vedere alla presunta vittima?

[..]già arrestato in
val di Susa con il noto ex brigatista rosso Paolo Ferrari […]

 Link (il manifesto 8 novembre 2012) in sintesi “lo vogliamo fuori”…

Perchè tanta forza sul “passato che per LORO non passa mai “? Link il manifesto

 Link (il manifesto 8 novembre 2012) in sintesi “lo vogliamo fuori”…articolo interessante ,di un giornalista serio, utile quanto sottile..che usci allora

TITOLO Non parlo di Barack, parlo di Maurizio

Tutti parleranno delle elezioni americane, oggi,[…] ho pensato ad altro.

[..]è in galera dal 27 gennaio per la sua militanza NOTAV. Dopo averne fatti trenta, dal 1974 al 2004,[..]I tempi sono cambiati,[..] eppure Maurizio è ancora lì, in galera, ed ha 67 anni. [..]

Un amico mi ha raccontato di averlo conosciuto, Maurizio Ferrari, due anni fa a una cena di solidarietà, alla “Stamperia occupata”, centro sociale di Milano, dove c’era anche suo figlio e dove Maurizio si prodigava per questi ragazzi; mi dice che è una persona generosa e buona, che a quasi 70 anni non esita a salire sui tetti se c’è uno sgombero. La Stamperia è stata infatti sgombrata nel febbraio 2011.
 Insieme a questo amico condividiamo un pensiero: l’arresto di Maurizio per gli scontri in Valsusa è umanamente sleale; al di là delle ragioni, il risultato è quello di associare, con il suo nome “ingombrante” di ex-brigatista, il movimento NOTAV con improbabili scenari[…]

la criminalizzazione subliminale del NOTAV è evidente. […]

 Ha trascorso questi tre decenni, una vita, senza chiedere nessuno sconto, senza usufruire mai di un solo giorno di permesso premio, né di un beneficio.
Poi, a gennaio di quest’anno, di nuovo dentro, arrestato insieme ad altre decine di militanti, anch’essi quasi tutti usciti dal carcere, per fortuna, tranne lui e altri due.

Io però adesso mi sentirei di chiedere: BASTA. […]

chiederei a gran voce: Maurizio libero. Maurizio libero senza se e senza ma. Maurizio fuori dal carcere anche se non tratta.
Non credo avrà piacere di questo mio articolo, se mai glielo faranno leggere, perché è uno che non chiede mai aiuto, ha fatto della coerenza la sua ragione di vita. Poi, si possono condividere o meno le sue idee, ma perlomeno va rispettata la sua coerenza.[…]

 lo vogliamo fuori dal carcere.

7/11/2012  M.Z. Il Manifesto

Come dice un’ intervistata, il senso è che riguardo agli anni “tanto dibattuti” i punti oscuri stanno da una sola parte….

LINK Via fracchia

http://davi-luciano.myblog.it/2016/03/31/28-marzo-1980-laverete-mai-il-sangue-via-fracchia/

http://www.infoaut.org/storia-di-classe/28-marzo-1980-leccidio-di-via-fracchia

https://baruda.net/tag/via-fracchia/

 

Riguardo il “caso ” di chi denunciò le TORTURE e si beccò reato di calunnia e una campagna mediatica diffamatoria …Assolto (35 anni dopo, con comodo) e il significato attuale politico dell’assoluzione…http://www.ondarossa.info/newsredazione/2013/10/triaca-disse-verita-sulle-torture-subite

Link “https://www.nuovaresistenza.org/2013/10/processo-triaca-sancita-una-verita-sulla-tortura-di-stato/

https://insorgenze.net/2012/01/19/enrico-triaca/

https://ilmanifesto.it/il-tribunale-chiede-verifiche-sulle-torture-contro-le-br-in-carcere/

La battaglia contro la tortura ……….

link http://www.infoaut.org/varie/triaca-e-la-sua-battaglia-contro-la-tortura con intervista “diretto interessato”

http://www.militant-blog.org/?p=9508  

https://ilmanifesto.it/tortura-lattualita-del-caso-triaca-non-solo-per-lassoluzione/

intervista al “diretto interessato” …https://vimeo.com/76411627

http://contropiano.org/news/politica-news/2012/01/09/le-torture-ai-militanti-br-arrivano-in-parlamento-05977

Per chi abbia voluto approfonfire, anche se con i dovuti parallelismi, potrà dire e-o pensare che non centri nulla ( in parte è vero ) ma finisco citando una piccola intervista di chi c’era che riassume la sostanza…ovvero i famigerati omicidi al carcere di Alessandria dopo una tentata evasione per le condizioni inumane…

Dall’intervista del libro “l’ evasione impossibile” in intervista a Sante Notarnicola.

SANTE “ [….] Quando tre detenuti ad Alessandria cercano di evadere e non ci riescono, arrivano i carabinieri e vengono ad ammazzare sette/otto persone…

INTERVISTATORE: Chi comanda l’operazione?

SANTE: Il generale Dalla Chiesa. Fu un’operazione di una rozzezza unica ,rimasta nella storia carceraria, nella memoria dei detenuti.[…]

 

Concludo, non so se si sia prestato il figlio con “spontaneismo” o lo abbiano “tirato per la giacchetta”, ma per attaccare noi, e ancor più grave gli avvocati, non ne potevano travarne uno migliore?

 

( Mi permetto di parlare e scrivere così, oltre ad averne le scatole piene di questa storia cucita addosso, perchè non è un commento innocuo di uno che dopo una giornata pesante a lavoro, che deve pensare come pagre le bollette a fine mese, e davanti al grappino di troppo al bar,dice un commento frettoloso dinnanzi al tg..). Se si fa gli intellettuali,anche di destra nell’accezione vera seppur con tonalità rosastre, bisognerebbe aver il coraggio di ammettere certe eresie, non un ‘articolaccio di pancia e poi “chi si è visto si è visto”!

Lettera disconosciuta e risposta

Disconosciuta lettera Panetteria Occupata {in grassetto le menzogne e le incompatibilità generali gravi che scrivevano già nell’ufficialità delle LORO posizioni}

Sugli arresti del 4 settembre ( dopo un mesi dagli arresti e di “riflessioni” LORO)

Come vostri compagni, vi scriviamo queste riflessioni, nate dall’esigenza di confronto emersa dopo gli arresti del 4 settembre e che hanno riguardato sia il piano tecnico della questione sia il piano più politico. Questo anche in relazione a ciò che attorno alla vicenda viene detto o proposto da altri gruppi di compagni.

Sin da subito ci siamo espressi molto chiaramente contro la strumentalizzazione che è stata fatta da giornali e questura, che come avrete visto non hanno perso tempo ad attaccare gli ambiti politici dove voi militate, collegando una rissa avvenuta in università con le occupazioni degli studenti e col movimento valsusino. Non vi nascondiamo però che, rispetto ad altre situazioni dove si è risposto agli attacchi della repressione, ci siamo trovati in difficoltà a prendere parola attorno ad una vicenda che, per quanto strumentalizzata per fini politici, di politico ha ben poco.

Non avere nulla da rivendicare, ci ha posto infatti nella situazione di non poter dire nulla sul fatto in sé e gli attacchi politici nei due giorni successivi agli arresti si sono configurati tali proprio per questa ragione. In effetti, nei comunicati non si parla di ciò che è accaduto, ma solo dell’uso che ne è stato fatto e delle relative motivazioni. Tutto questo ha prodotto ovviamente alcune riflessioni e una seria autocritica.

Questo a prescindere dal fatto che voi due, come sappiamo bene, non avete nessuna responsabilità sull’accaduto e che questa vi è stata cucita addosso dalle carte della questura e pompata poi dai media compiacenti.

Infatti, molte problematiche su cui ci troviamo a riflettere oggi, erano già state affrontate in tempi non sospetti, in quanto alcuni comportamenti da noi tenuti nei luoghi dove ogni giorno portiamo avanti il nostro lavoro politico, nuocevano al nostro stesso percorso.

L’autocritica che ci facevamo e che continuiamo a fare, non è assolutamente la criminalizzazione di fatti specifici, ma vuole essere uno spunto collettivo che miri a evitare di deteriorare i rapporti con i nostri referenti politici.

L’autocritica non comporta nel modo più assoluto la vostra colpevolizzazione individuale, ma anzi, è l’assunzione delle nostre responsabilità nella mala gestione di quella e di molte altre situazioni, che hanno portato alla creazione di terreno fertile per l’attacco contro di voi compiuto

Ci siamo trovati, e ci troviamo tuttora, in un impasse dovuto al fatto che ci manca lo strumento per collegare quanto successo il 14 febbraio all’interno di un movimento di lotta, che lo faccia suo proprio, come accade negli altri casi in cui si cerca di rispondere alla repressione. Perché il collegamento, purtroppo, c’è solo a posteriori, ed è dato dalla controparte: la rissa e le occupazioni in università, la rissa e il movimento No tav. Questo è concretamente l’attacco portato.

Proprio per questo pensiamo che eventuali “campagne” per degli arrestati non debbano essere soltanto una sterile presa di posizione dei loro ambiti di riferimento, ma giocoforza si relazionino il più profondamente possibile col tessuto sociale che ha prodotto quella lotta. Soltanto sulla repressione non si fa lavoro politico. Questo è stato chiaro in tutti questi anni, e proprio il movimento No Tav insegna che alla repressione si risponde proseguendo i propri percorsi. Lo stato ha colpito invece più duramente, non solo in termini di anni di galera, ma soprattutto nella disgregazione degli ambiti politici colpiti, dove è venuto a mancare il nesso tra i fatti oggetto di repressione, i procedimenti giudiziari e le mobilitazioni interessate..

Ovviamente in questi giorni si è discusso sul da farsi tra di noi e con le altre realtà e da queste discussioni sono emersi diversi ragionamenti

Vi è stato un abbozzo di proposta di campagna politica incentrata sulla strumentalizzazione della vostra partecipazione a lotte studentesche e No Tav da inquadrare in un più ampio quadro repressivo. Tralasciando così quanto successo, ma difendendo l’identità dei compagni. Corretta si come prima risposta al fuoco mediatico, ma abbastanza inutile per risolvere la questione giudiziaria nel lungo periodo, in quanto non scardina il castello accusatorio, anzi, non entrando nel merito del reato contestato, appare a tutti una gigantesca “coda di paglia”..

Un secondo ragionamento si basava sulla difesa dei compagni “anche quando vengano commessi degli errori”. Attaccando la repressione, si cerca di “fare quadrato” attorno ai compagni accusati di qualcosa della quale comunque non si entra nel merito. Fattibile all’interno di dinamiche collegate a grandi movimenti di massa. Qui ed ora, nella migliore delle ipotesi, il “quadrato” risulterebbe troppo piccolo. Andremmo incontro, seppur compatti, alla macchina schiacciasassi della controparte senza grandi difese.

Altro ragionamento che è uscito è quello basato sulla tesi “liberi perché innocenti”. In tal caso si deve entrare nel merito della vicenda, chiamandosene fuori perché estranei a pratiche di quel tipo (cosa fattibile, oltre che vera). Questa è l’unica strada che potrebbe avere un qualche effetto sull’andamento giudiziario della vicenda, in quanto atta a creare la percezione (peraltro corretta) dell’innocenza dei due imputati.  Questo ragionamento può essere portato avanti però solo dagli avvocati (quindi dal punto di vista tecnico legale) o dai familiari, in quanto non spendibile sul piano politico.

Se infatti da una parte c’è la rissa in Statale e l’attacco politico/mediatico, e dall’altra l’innocenza dei compagni e la rivendicazione della loro militanza nei percorsi di lotta, avanza comunque un resto, che è costituito dal ragazzo con la testa rotta. La questione torna solo se al ragazzo con la testa rotta fa da contraltare la responsabilità di chi gliela ha spaccata. Certo è, che lo possiamo dire anche noi, che ci sono dei responsabili, e che di certo non ci assumiamo la testa spaccata di un ubriaco ad una festa, ma si capisce bene quali problematiche ciò provocherebbe, soprattutto nelle relazioni con la realtà organizzatrice dell’iniziativa in Statale del 14 febbraio.

******

Da parte nostra vi è la precisa volontà di implementare il lavoro politico, in quanto sappiamo bene che la risposta più decisa alla repressione viene dalla continuità nella lotta. Lavoro politico che è stato messo sotto attacco dall’ondata repressiva nei vostri confronti e che quindi sempre con il vostro contributo vogliamo portare avanti in maniera ancor più decisa.

Chiariamo che questo modo di ragionare è concreto, non ideologico né tantomeno astratto, e qui ci si chiede come fare a tirare fuori dei compagni capitati in una “storia di merda”, non qual è la linea ideologicamente più corretta, dietro cui nascondere l’incapacità di intervenire in maniera efficace sulla vicenda. Né tantomeno ci basta, come proposto da alcuni, partire con una campagna che fa acqua da tutte le parti, e che senza solide tesi alla sua base esponga ulteriormente non soltanto i compagni arrestati, ma pure le loro realtà politiche di riferimento.

Il dibattito è aperto, e vogliamo avere anche da voi un’opinione in merito, perché ciò che venga fatto sia il più possibile condiviso dai compagni delle realtà coinvolte dalla vicenda.

RISPOSTA MIA ALL’EPOCA

Cari compagni-e,

rispondo a questa importante lettera di riflessioni collettive al fine di un confronto utile a tutti-e noi in modo da avere una ampia comprensione e per uno sforzo di agire insieme il più efficace possibile.

Il mezzo e il momento di qualche difficoltà, in particolare di questi giorni, non mi ha consentito una risposta veloce nei tempi e probabilmente non articolata come meriterebbe e forse vi aspettate. Qui, anche nelle difficoltà, il morale continua ad essere alto!

Circa quest’inchiesta andrò brevemente per gradi (anche se molti-e di voi saranno al corrente) cercando di riprendere i fatti oggettivi a partire dal 4 settembre. Parlerò molto al singolare perchè di Simone avendo ancor il divieto di incontro so poco.

Nella notte del 4 sett con la perquisizione a me hanno sequestrato il PC (peraltro di mio fratello), cellulare e alcune lettere e un soprammobile che chiamano “sfollagente con l’effige di Guevara”.. credo che quest’ultimo oggetto di legno non abbia nessun rilievo in quanto acquistabile ovunque ed essendo in casa non possa neanche valere come arma impropria: insomma hanno fatto un po’ di cinemasubito è partita la pesante campagna mediatica che ben conoscete. Da contraltare una risposta immediata all’attacco repressivo molto forte e anche carica di tensione emotiva positiva: dal presidio-saluto sotto San Vittore il 5 settembre, assemblee e altro, unito alla caterva di posta che ci è arrivata e continua ad arrivare. Sia i carcerati, i conoscenti e amici, vicini di casa non hanno abboccato alle bugie che ci infangavano e dipingevano come due stronzi; per certi versi per loro è più facile perchè hanno una conoscenza diretta di noi ma non va dato per scontato, credo… oltre a loro tutti i compagni-e che conosciamo e che non conosciamo! Come dato politico resta la “sfida” generale e il salto repressivo dello stato (non siamo i primi certo) che dà un monito pesante e grezzamente riassumerei così il loro discorso “attenti che preventivamente possiamo sbattere in galera su zero basi e per condotte non direttamente imputabili a lotte”sottolineando un inchiesta impolitica per una o più risse accostandolo poi di fatto a realtà e lotte per parlarne male… ecco, questo concetto, come dato, è da tenerne conto e sicuro crea molte difficoltà in più per la solidarietàdifficoltà oggettive ma non per questo insormontabili!!

Noi abbiamo contestato i fatti nella formula della dichiarazione spontanea. Più avanti ci siamo sottoposti ad interrogatorio ribadendo i concetti detti in precedenza e senza andar dietro ai loro “giochetti”il resto si affronterà alla lunga andando a dibattimento-rito ordinario, insomma al processo vero e proprio.

Ora vengo al cuore della lettera premettendo che di base sono d’accordo su molte cose che scrivete, su alcune cose no e non credo sia un grosso problema. Sui comunicati, ne ho ricevuti parecchi e nessuno mi ha urtato, anzi penso siano stati calibrati bene da quelli immediati (penso subito alla lettera aperta degli avvocati) a quelli scritti con meno urgenza; mi ritrovo su molti compreso i vostri e ne ho impresso in particolare quello scritto da imputati-e no tav in quanto sottolinea molto la contraddittorietà dell’accusa ed enfatizza le debolezze dell’inchiesta senza sminuire il pesante attacco e parla molto di solidarietà! Detto ciò non mi voglio ergere a “giudice e-o valutatore “ di comunicati ma rispondo dato che mi è stato chiesto.

Sulla questione “nulla da rivendicare” che mi accennavate non mi trovo in sintonia o forse non ho compreso... vedo che come compagni-e abbiamo spesso rivendicazioni e senza troppi sforzi.

Riguardo la questione dell’autocritica mi soffermo di più perchè vedo che la digerite poco o non la digerite per niente. State tranquilli-e che non ho mai messo in dubbio che questa autocritica significa che volete colpevolizzarci (a me e a Simone), quello lo sappiamo che non è così e che ci state vicino. (l’autocritica individuale e/o collettiva in generale è sempre utile perchè ci si deve sempre migliorare). Detto ciò non è un’impostazione valida, almeno per me, per vari motivi. In questo caso è un po’ troppo a posteriori, anche perchè non ricordo (legittimamente) di aver sentito grandi cori d’indignazione dopo quella serata, me compreso. Credo che poi implicitamente o meno sia un rimarcare le debolezze e non è la mia passione preferita ( ho altri hobbies).

Mi dilungo un po’-… mi dite che riflessioni erano già in corso e, se capisco di cosa si tratta provo a portare un esempio anche io. Proprio per la questione di alcuni comportamenti che nuocciono a vari percorsi (come dicevate giustamente) circa un anno fa mi viene in mente che avvennero una serie di fatti spiacevoli e con “punta dell’iceberg” furti in Valsusa di vino ad un corteo nazionale. (dico questo per parlare di qualcosa di concreto). Bene, io, *** e pochi-e altri-e decidemmo di cercare di affrontare la cosa collettivamente ed immediatamente soprattutto dopo la dura presa di posizione per scritto del comitato pop. di Bussoleno. C’era l’urgenza nel fare qualcosa e la fretta può essere cattiva consigliera. Si parlò a varie realtà per un momento di confronto che avvenne in Panetteria occupata. Ci furono mosse critiche prima dell’incontro. La prima critica consisteva nel non voler creare confusione tra chi aveva fatto il danno (come realtà) e la seconda che la logica del “tu rompi noi paghiamo” non andava bene: critiche accolte ed accettate in pieno e infatti non si fece la cena ma solo l’assemblea. La altre critiche sembravano un po’ sterili e piene di inutile rabbia e non vennero accolte infatti. Dunque, tra i militanti e-o frequentatori delle Panetteria occupata da una parte si pensava in un certo modo e dall’altra all’opposto.… cioè inutilità dell’assemblea, o peggio iniziativa tipo “resa dei conti” o ancora indifferenza… questo lo dico non per cercare medaglie o un odioso “noi l’avevamo detto”... ma è chiaro che io-noi eravamo nella prima cordata per intenderci e ora mi ha fatto strano che chi era nella seconda parte ora sia diventato “fan dell’autocritica”, insomma non la butto sul personale perchè si parla di concetti ma i comportamenti che trovo contraddittori li segnalo tranquillamente.

Arrivando ora alla questione dell’innocentismo ribadisco ancora che non è la mia-nostra impronta e siamo più che d’accordo. Pure sul ragionamento di incentrare una campagna”liberi perchè innocenti” e avete ragione che sarebbe debole… non basta anche perché lo sanno bene e non è una svista che hanno avuto... inoltre battere e ribattere sul tasto di un innocentismo solo sul “NOI non centriamo” politicamente è un po’ come dire “noi siamo estranei ma punite i responsabili” e ciò non va bene per vari motivi. Che poi questo ragazzo sia tornato a casa con la testa rotta sia un dato di fatto e non perchè sia inciampato lo immagino. Sul contraltare di chi gliel’ha spaccata e che (legittimamente o meno, non entro nel merito ora) si tenga per sé è un’altra faccenda...

Bene, il dibattito con voi continua a restare aperto e con questa lettera mi sono attenuto soprattutto agli stimoli e questioni che mi-ci avete posto ma per il resto rimango a disposizione. Aggiungo un paio di cose. Ho saputo che è stata affrontata la questione “rapporti con i media”. Accenno soltanto che credo sia sbagliato rifiutare aprioristicamente e il fatto che i media sono espressione della classe dominante non basta a trarne le conclusioni sempre e comunque nello stesso modo. In breve lo sono anche le scuole, le università, i rapporti di forza nei posti si lavoro ecc e questo non dà motivo di non andare a scuola e restare analfabeti o di non lavorare mai “per scelta” o deliri simili…

Dunque, non credo che spezzare entusiasmi positivi (anche se magari ingenui politicamente) serva a qualcosa se non a indebolire la solidarietà e creare tensioni. Detto ciò chiaro che improbabili conferenze stampa non rientrano nel mio-nostro metodo, certo quello non lo è! Infine, ho saputo di varie realtà e compagni-e slegati da particolari gruppi che hanno espresso volontà di spendersi in un modo o nell’altro.. e questo penso sia molto positivo perchè alleggerisce il carico delle realtà attaccate e più coinvolte, dà uno slancio propositivo e allarga le basi di consenso in maniera attiva poi… un esempio è la proposta (non conosco i termini nello specifico) dell’allenatore della brigata lambrate…

ora a breve arriverà la risposta per la domanda di scarcerazione per Simo e credo e spero che possa uscire a breve da sto cesso di posto!

Io mi fermo qui con le riflessioni salutando tutti voi partecipanti dell’assemblea e ringraziandovi per la vicinanza. Appena riesco rispondo a tutti-e.

A presto non ve lo dico perchè oltre che portare sfiga non sarà così; eccetto chi ci si vedrà in tribunale a Torino.

Sinceramente inutili battute a parte un forte abbraccio a tutti-e voi

Lollo

INTERROGATORIO 25/09/2013

VERBALE D’INTERROGATORIO DI MINANI LORENZO KALISA (Milano 25.09.2013)

 Il giorno 25 settembre 2013, alle h 9:45,[…],avanti al Pubblico Ministero dottor Piero BASILONE, Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Milano, coadiuvato da[…..]

 MINANI Lorenzo Kalisa,[…..] L’indagato conferma la nomina qui presente dell’avvocato Mauro Straini {…}

Il P.M. contesta i contenuti nella ordinanza di custodia cautelare e gli elementi di prova contenuti nel fascicolo del Pubblico Ministero posto a conoscenza dell’indagato e della difesa, dando avviso al Difensore e all’indagato che l’attività investigativa, anche in seguito delle dichiarazioni rese in interrogatorio di garanzia, è proseguita..

Il Pubblico Ministero fornisce i seguenti avvertimenti: che le sue dichiarazioni potranno essere utilizzate nei suoi confronti; che ha facoltà di non rendere alcuna dichiarazione e di non rispondere alle domande, ma che, se anche non risponde, il procedimento seguirà il suo corso; che se deciderà di rendere dichiarazioni, egli non potrà essere chiamato ad assumere la veste di testimone relativamente ai fatti che concernono la sua personale responsabilità; che se renderà dichiarazioni su fatti che concernono, o che concernono anche, la responsabilità di altri, assumerà, o potrà assumere, la veste di testimone.

L’indagato dichiara: intendo rispondere.

Il PUBBLICO MINISTERO chiede all’indagato innanzitutto se ha qualcosa da aggiungere o rettificare rispetto alle dichiarazioni spontanee che ha reso in sede di interrogatorio di garanzia.

L’indagato dichiara: Confermo la veridicità delle dichiarazioni che ho reso al G.I.P. Vorrei fare innanzitutto una premessa.

Premetto che la custodia cautelare in carcere avrà pesanti effetti sulla mia vita personale e anche sulla mia vita lavorativa, per le difficoltà connesse al reinserimento nel circuito lavorativo. Questo è direttamente collegato anche alla diffusione giornalistica di fatti di estrema gravità che non trovano corrispondenza con quanto accaduto nel febbraio del 2013.

In particolare, sui giornali è stata diffusa la notizia di un pestaggio in occasione del quale avrebbe subito gravissime lesioni la vittima, fatti e circostanze e modalità che non corrispondono a ciò che è accaduto quel giorno. Non ricordo perfettamente i dettagli, ma ricordo in maniera approssimativa che si è trattato di una rissa.

Preciso che ho appreso dal contenuto del fascicolo che un ragazzo si è fatto molto male, fatto per il quale sono certamente dispiaciuto. Io sottolineo e confermo che non sono responsabile: se i fatti fossero svolti come rappresentato nell’ordinanza e nel contenuto degli atti di indagine io certamente li condannerei.

Il Pubblico Ministero cheide all’indagato di descrivergli i fatti come si sono verificati il giorno 14 febbraio del 2013.

L’indagato dichiara: Il giorno ricordo di essere andato in via Festa del Perdono, non ricordo con chi, mi pare da solo, per partecipare ad una festa all’università.

Ricordo che era dopo cena, ma non di preciso l’ora.

Ricordo di aver ballato e di aver chiacchierato con diverse persone, ma non ricordo precisamente il nome delle persone che ho incontrato quel giorno.

Ricordo pochi detagli, perchè è passato molto tempo, tra cui il fatto di aver visto degli episodi di tensione con dei capannelli ma non ho capito le ragioni perchè ci fosse quell’attrito. Preciso tuttavia che si è trattato di episodi non violenti: semplici discussioni un pò animate.

Il Pubblico Ministero chiede se ricorda il nominativo di qualche persona che lui ha incontrato quel giorno e con cui ha chiacchierato e ballato, considerando che si è trattato di una giornata particolare, tenuto conto dell’aggressione subita dal *******.

L’indagato risponde: in via del tutto preliminare voglio precisare che non ho affatto partecipato all’aggressione che ha subito *******

Il Pubblico Ministero chiede: Quindi le persone che l’hanno riconosciuta stanno commettendo un’errore di persona?

L’indagato risponde: Evidentemente si. Probabilmente a causa della concitazione,si sono confusi, e mi pare che mi stiano attiribuendo delle condotte che io quel giorno non ho adottato.

Il Pubblico Ministero chiede: Prosegua nella descrizione di ciò che ricorda.

L’indagato risponde: Ricordo che ad un certo punto, mentre io chiacchieravo e ballavo, ho visto da lontano una coincitazione maggiore; molta più tensione rispetto a quella che avevo percepito fino a quel momento in un paio di piccoli assembramenti. Mi sono incuriosito, come diversi altri presenti quella sera, e ho cercato di capire che cosa stava accadendo. Preciso che questo assembramento era nella parte finale del corridoio che porta all’uscita dall’università e io invece ero nell’atrio che anticipa questo corridoio; in mezzo vi erano parecchie persone.

Ad un certo punto si è diradato un pò l’assembramento, mi sono anche avvicinato per capire meglio ciò che stava accadendo e ho visto che erano delle persone che ricorrevano alle mani. Quando sono arrivato ho assistito alla fase finale di questa contesa violenta; ricordo che erano coinvolte in quella fase una ventina di persone.

Il Pubblico Ministero chiede: cerchi di precisare quanti fronti si coontrapponevano e quante persone ciascun fronte era composto.

L’indagato risonde: Ribadisco che ho ricordi approssimativi e che ho visto la parte terminale della contesa. Ricordo vagamente, comunque, che i fronti mi sono parsi due ed erano composti sia da persone che si fronteggiavano sia da persone che cercavano di dividere i contendenti.

Dopo che sono rimasto li e chiacchierando ho captato la ragione per cui c’era stata quella contesa violenta: qualcuno parlava del danneggiamento di alcuni manifesti che erano stati affissi da parte dei No-Tav. Dopo qualche minuto che si stava li a chiacchierare alcuni che probabilmente avevano partecipato a quello scontro fisico sono tornati.

Ricordo che molte persone che avevano partecipato allo scontro fisico erano alterate dall’uso di sostanze alcoliche e probabilmente per l’uso di sotanze stupefacenti. Soprattutto quelli che sono tornati sul posto ricordo che apparivano alterati dall’uso di sostanze; ricordo che erano molto arrabbiati.Ricordo approssimativamente che erano cinque i giovani tornati sul posto e ancora coincitati; in questo gruppo ricordo che uno ha pronunciato frasi offensive contro i No-Tav del tipo “ Non ce ne frega un cazzo dei No-Tav, dovreste andare tutti in galera” e altre frasi molto offensive dello stesso tipo rivolte a noi che eravamo presenti e in generale ai No-TAV.

Io ho cercato di individuare tra quelli che erano tornati indietro la persona che avesse un minimo di capacità di ascolto, cioè che fosse meno alterato, al fine di evitare che la coincitazione riprendesse; ce n’era certamente almeno uno. Successivamente, quando sono state pronunciate anche frasi offensive nei confronti nostri, che eravamo li, e anche dei No-Tav, ho cercato di suggerire di smetterla e non escludo di aver io stesso reagito verbalmente a quelle offese. Non molto tempo dopo alcuni giovani, ricordo due o tre all’incirca, hanno tentato di aggredirmi fisicamente, ma non ci sono riusciti perchè io li ho anticipati reagendo io fisicamente per difendermi dalla minaccia; perciò, ricordo di aver sferrato qualche calcio alla figura ( a persona in piedi) e non escludo qualche pugno; tutto è durato pochi secondi; non ricordo se io stesso ho subito delle percosse, calci e pugni. Escludo comunque categoricamente di essere stato io l’autore delle percosse che sono state arrecate alla vittima e che le hanno arrecato le lesioni.

Il Pubblico Ministero chiede: Ricorda se per caso nel gruppo delle persone che stavano per aggredirla c’erano la vittima e/o anche i testimoni che sono stati escussi a verbale.

L’indagato risponde: Non lo ricordo. Preciso anche che non li conosco.

Il Pubblico ministero invita l’indagato a proseguire nel racconto.

L’indagato: Dopo circa cinque – dieci miuti sono giunti i Carabinieri. In quell’intervallo non è accaduto comunque nulla di rilevante. Quando sono giunti i Carabinieri hanno chiesto spiegazioni ai presenti,me compreso, e hanno chiesto anche i documenti d’identità. Si sono rivolti fondamentalmente a me e a una persona che era con me li presente, la quale tuttavia non aveva con se i documenti di riconoscimento e dopo aver precisato che tutto era terminato ai Carabinieri – un agente – allo scopo dichiarato di dover relazionare, ha preso le mie generalità e le pattuglie se ne sono andate. Ricordo che erano cinque o sei pattuglie.

A richiesta di precisazione del Difensore, l’indagato dichiara: Quando sono tornati quei giovani sul posto io sono subito intervenuto con loro dicendogli di stare calmi perchè avevo visto prima che diversi giovani erano venuti alle mani e qualcuno in quella contesa poteva essersi fatto male.

A DR: Ricordo che in quella fase particolrmente violenta io mi sono tenuto ad una distanza tale da non essere coinvolto, non ero certo a 2 metri; anche per evitare che qualcuno nella coincitazione, magari spinto, mi venisse addosso. Nella coincitazione violenta, ricordo che qualcuno era anche per terra, ma non ricordo se a causa delle percosse che aveva subito oppure  perchè alterato da cio che aveva assunto. Le fasi erano molto coincitate.

Il Pubblico Ministero chiede: Per quali ragioni quei ragazzi che sono tornati sul posto , alterati, si sono rivolti a Lei con frasi offensive e l’hanno aggredita?

L’indagato risponde: Preciso che non sono stato subito aggredito e offeso. Probabilmente se la sono presa con me perchè ero presente sul posto o forse perchè ho mostrato più curiosità di altri a capire cosa stesse accadendo.

Domanda : Ricorda se era presente DI RENZO e in quale contesto lo ricorda?

L’indagato risponde: DI RENZO lo ricordo solo nella parte finale, quando tutto era terminato, compresa la discussione, e quando si stava rappresentando ai Carabinieri che cosa era accaduto. In quel frangente lui, come altri, si sono avvicinati per chiedere se era tutto a posto.

Il Pubblico Ministero chiede: Come mai questi ragazzi che ce l’avevano con i No-Tav hanno individuato anche Lei come appartenente a quel movimento.

L’indagato risponde: io inizialmento non ho detto che lo ero, ma quando ho appreso in quella coincitazione che alcuni avevano strappato dei manifesti No-Tav che erano esposti allora mi sono lamentato per quel gesto; non escludo che li abbia anche ripresi aspramente per quel gesto. Al che alcuni di quei ragazzi tornati, inquadrandomi come appartenente a quel movimento, hanno offeso anche me.

Il Pubblico Ministero chiede: Lei è per caso è venuto a conoscenza successivamente in che modo delle gravi lesioni che aveva subito la vittima ********, e che risultano dal fascicolo?

L’indagato risponde: No, ho appreso la notizia dagli atti contenuti nel fascicolo.

Il Pubblico Ministero chiede: Lei ha intimato mnacciosamente le persone presenti di non riferire ai Carabinieri ciò che era realmente accaduto?

L’indagato risponde. No, ho soltanto cercato di placare gli animi ma non ho minacciato nessuno. Avevo come unico obiettivo quello di evitare una ulteriore degenerazione.

Domanda del Pubblico Ministero, suggerita dal Brigadiere ******: Ricorda se per caso tra le persone che sono tornate c’era anche una ragazza?

L’indagato risponde: Non lo escludo, non ricordo.

 Si da atto che il PM procede alla lettura della verbalizzazione riassuntiva e a seguito delle correzioni ortografiche consentirà al Difensore e all’indagato di leggerlo prima della sottoscrizione.

 Il verbale viene sopseso alle 11:40

Il verbale viene riaperto alle 12.08

 L’indagato vuole fare delle precisazioni: “Alla pag 10 quando ho detto di essere rimasto oltre i 2 metri per non essere coinvilto in quella fase particolarmente violenta intendevo dire “molto oltre i 2 metri”

 Non avendo le parti nulla da aggiungere il verbale viene chiuso definitivamente alle ore 12.12

Si allega la cassetta di registrazione il Pubblico Ministero dispone la trascrizione integrale della fonoregistrazione.

Firme: La persona sottoposta alle indagini

L’avvocato Mauro Straini (anche per rinunica dell’avviso di deposito)

Altri presenti: PM- steneotipa- fonoregistratrice – dott.sse **** e ***** tirocinio mirato- Brigadiere Capo*******( Nucleo Informativo Carabinieri di Milano)

compagni di lotta? e di procura!

Cedere molto subito  e capitolare del tutto e di continuo su questa vicenda -inchiesta. Si riassume con la frase dei veterani detta e ribadita (mai al sottoscritto e dopo i danni fatti) ” noi cosa centriamo…”e ( non può mancare) “qualcosa hanno fatto …” dopo aver irresponsabilmente messo nelle mani di un branco di cialtroni 30 enni ”esperti della politichetta più becera centrosocialara e dello studentismo sempre e comunque”…che fanno reiteramente danni su danni dapprima allungando le misure cautelari intercettati con una disinvoltura da boiscout in gita o liceali bene, dissociandosi ma apertamente con un settatio protezionistico (per loro) sostegno a-morale  andando subito e poi  “abbracciati” in tutto e per tutto con l’accusa -procura-giornali e defilarsi poi!La regola ( di loro che hanno 100 comandamenti e non nè seguono manco uno è: “accollare” di tutto a tutti, compresi chi è stato arrestato,seppur in maniera alternata. Financo agli avvocati: ruffianati prima e alle spalle gettare le loro IRRESPONSABILITA’”.Tra i 100 ma… , dubbi… però…una certezza LA SOLIDARIETA’ NON SI PUO’ E DEVE DARE!!!

Primo giorno a freddo negli arresti: ecco le indicazioni nelle liste di militonti della Panetteria occupata: si parla di altre risse…da esaltati parlano (e scrivono) che devono verificare le poche parole dette da un mio famigliare ecc con due in carcere e 20 ignoti: questa è il fatto

In sottolineato le stupende intercettazione cui ne metterò un millesimo giusto per darne il senso e per pena ( ma fingono di non sapere o che sia personalistica la questione quando quasi tutti c’entrano…per altro). Inoltre ho dato legittimità a tal fatto, pazienza, succede, ma l’imperdonabile è che tali soggetti continuano, SU TALE VICENDA, a dire menzogne anche sul mio conto. Sempre essendo con me molto ma molto gentili…un’altra volta scendo sul loro piano ma rispondo!

 MAIL scritta e intercettata H 04 set 2013 – 08:27 appena avvenuti gli arresti

Ha chiamato Bruno (fratello di Lollo)

stessa misura cautelare anche per lui, a quanto si è capito per la stessa roba. Immagino per un’altra rissa sempre quella sera in statale, ma è da verificare.

 

Bruno dice che gli indagati sono circa una ventina, anche questo da verificare.

 seguiranno aggiornamenti.

{Si è visto come hanno aggiornato…}

{Nelle assemblee deliranti visto che è attaccato,”seppur di striscio”, il collettivo universitario che finito per non fare nulla di risposta politica ma personalmente alcuni ed alcune si sono e volevano prodigarsi molto. Giustamente a scagionamento  anche se un pò imprecisi riportano avendo realmente a cuore certe vicende…

19 sett[..]” per quanto riguarda Simo gli è stato imputato il concorso per aggressione. A Lollo invece violenza privata “gravissima” e aggressione con l’aggravante del concorso…Per Simo si spera di ottenere i domiciliari tra qualche settimana, per Lollo ovviamente la situazione è più delicata e la pena minima non è irrisoria purtroppo, ma siamo speranzosi di poter dimostrare l’inconsistenza dell’accusa”

16/09 matt

{proposta, sottoposta agli avvocati ( da loro tenuta in considerazione ), da una giornalista e  a loro sottoposta ..[…]

Gli studenti giustamente riportano che gli avvocati}

“[…]hanno inoltre sottolineato come la situazione è nera, a livello di magistrati e questa cosa, usata in un certo modo potrebbe quanto meno farla diventare grigia…[…]

{sebbene questo può alleggerire le nostre posizioni ( o dico ribaltare le accuse mediatiche ), i caporali decidono di no senza argomentare la bandiera del non fare nulla…i duri e puri…a capire!

16/09/2013{ ecco la sintonia millantata  dai caporalini e la   „linea“di panetteria, a cui evidentemente tutto è concesso}

[…]” riguardo alla proposta della giornalista l’assemblea si è espressa in modo unanime di non voler accettare la proposta[..]” {tra l’altro  l‘unanimità è solo millantata ma passa senza sforzi passa la “linea” opportunistica e di padroncini delle vite altrui}

15/062013 {gli studenti rimarcano che si rapportano,ma devono “scagionarsi” dall’accusa di prendere decisioni per altri. Da chi poi lo fa e faveva realmente…in panetteria occupata e chi li seguiva, avevano,l’odio per chiunque tentasse di affrontare fuori dalla loro portata(acccusatoria per altro) la situazione il ….}

“[…]vorrei chiarire tanto per cominciare l’intento[..] Non ho preso nessuna decisione e tantomeno l’ha fatto l’Ex – Cuem[…]Non ho nessuna decisione da prendere decisioni sulla testa di altri[..]

Sempre gli studenti a cui non tornano i conti…

15/092013

[..]Però dire che in questa situazione solo i compagni dell’Assemblea e della Panetteria possano avere voce in capitolo, mi sembra un errore[..]

Insomma la situazione è grave. Ma il rettore se ne è uscito con cose pesanti...“[..] prevarrà la minoranza o maggiornaza silenziosa che impone di non prendere posizione neanche su questo: li   pure un giornale della tanto “osannata e nemica stampa borghese” ci difende e prende posizione sulla strumentalizzazione del Rettore o meglio ” managerone fanatico dei tornelli, telecamere e ronde di sicurezza pagate all’Universita” (li il fatto  quotidiano..)

13/09/2013{ caporali che danno indicazioni loro…la retorica e la bassezza è disarmante}

è capitata..fatalità: si maledice un’imputato, o tutti e due[..]”Dato che questa storia è capitata a Lollo e a Simone ( e che avevamo intravisto suonare un campanello d’allarme)[…]

altra mistificazione e confusione e poi la privatizzazione della solidarietà, anzi quella no , meglio cavarsela con un non meglio precisato sostegno. E quale campanello d’allarme?..ecco il partitino che poi quando c’è da prendersi qualche responsabilità parte a scaricabarile…

iI compagni di Simone e Lollo sono la Panetteria Occupata e l’Assemblea di Scienze Politiche in quanto sono le raltà attraverso le quali i due fanno politica nel bene o nel male“[..] a parte che ne dell’uno neppure dell’altro faccio parte, anche se fosse non sono le uniche realtà che devono prendere posizione e la seconda( coll studentesco almeno la prende )non siamo noi attaccati e lo rafforza dal come dice tizio…da bravi politicanti si autolegittimano “[..] perchè i soggetti strumentalizzati, come ha fatto giustamente notare****, non sono Lollo e Simone, ma le realtà politiche[…] ” il partito decide che non siamo in primis io e Simone i soggetti strumentalizzati ( si mia sorella allora )c i si stizzisce a priori su altri nella sorta di derby di vecchi rancori, si nega addirittura che c’è anche un’attacco a due compagni in carcere…fantasticando quando conviene un attacco identitario, e neanche saranno in grado di dare una risposta..

 Subito guardinghi e chiusi con tutti con la scusa che ci userebbero quasi come se l’attacco politico e poi giudiziario venisse da altre realtà…e alla faccia del consultarsi, si svia l’argomento centrale per buttarla in caciara e su presunta irresponsabilità di altre realtà ( fornendo indicazioni all’accusa ad arrestare altri….GRAVISSIMO E COSA REITERATA telefonicamente,messaggini,mail ecc)sempre dando pseduo indicazioni alla procura…tant’è ,che almeno almeno una frase , in questo torbitume, il “gran capo” chiarisce l’ovvio e in maniera netta”gli arresti li fanno i giudici non le altre realtà“{..} Ma altri riprendono[..]”Se la condizione di Lollo e Simo deve fornire loro -OCCASIONI PER MOBILITARSI- PARLANDO DI SOLIDARIETA’ VERSO DUE COMPAGNI IN UNA VICENDA BEN POCO POLITICA , CREATASI ANCHE GRAZIE ALL’IRRESPONSABILITA’ PIU’ TOTALE NELL’ORGANIZZARE INIZIATIVE IN UNIVERSITA’ DAI -SOLIDALI- ALLORA DICO NO ( E SENZA GRAZIE). Su questo bisogna essere categorici“[..]Il problema di ORGANIZZAZIONE POLITICA è quello che riguarda l’Assemblea e la Panetteria Occupata e NON LA DISCUSSIONE SULL’OPPORTUNITA’ DI FARE TESTI PER LOLLO E SIMO O CONFERENZE STAMPA?????con i giornalisti” si palesa il prendere decisioni sulla testa nostra con tutti i pretesti per primo maledicendo chi ha organizzato una festa, la visione che la vicenda per la Panetteria Occupata non è politica ( pure rivendicata mai a noi chiaramente)e che solidarietà non si può e soprattutto non si deve dare[…]” Sia l’uno che l’altro è già assodato dall’assemblea in Panetteria che non si farà“[…]

ci si stizzisce perchè altri intenamente fanno notare che anche gli avv hanno una presa di posizione[…]” Ma chi fa politica in questa cazzo di città, i compagni o i loro avvocati?” Il testo degli avvocati è condiviso DA PUNTO DI VISTA LEGALE perchè cerca di far scontare a Lollo e Simone meno tempo possibile in carcere oltrechè a condannarli alla minor condanna per una storia che non ha niente di nobile e politico“[…] Sempre complicanze per assodare di non fare nulla. Riprende il testo avvocati dicendo che è un punto di vista legale ( dei bravi tecnici) mentre invece omettono di dire che è una chiara presa di posizione. Meno tempo da scontare come se uno scritto di solidarietà senza il resto bastasse ( ovvero presa di posizione e-o vedere che risposta dare, ma preferiscono il nulla e”continuare la lotta..”quale?) ..”i rivoluzionari delle assemblee” danno per scontato la condanna (seppur minore spera lo scrivente)ma per loro la condanna c’è (d’altronde dice e scrive campanelli d’allarme)…  oltre che a rafforzare che la storia non “ha nulla di nobile o politico”..Sempre elementi alla Procura, difficoltà contro di noi E’ chiaro che una baruffa non ha nulla di politico in se ma l’inchiesta, anche se lo ignorano completamente, chiaramente si se no siamo alle caricature fataliste ecc. Ecco le altre indicazioni .

ALTRA MAIL

[..]Non è mica condiviso perchè risponde alle esigenze politiche della Panetteria Occupata ( e immagino anche a quelle dell’Assemblea) Le esigenze politiche della Ex Cuem , Pizzeria Occupata, di Sinistra Critica e del Cantiere non so quali siano e non è mia priorità conoscerle.[..] indicazioni continue sul non fare nulla, quelli neanche li voglio conoscere, tuti riformisti in pratica tranne loro, che intanto non prendono parola e con due compagni in carcere parlano e scrivono di esigenze loro, come del resto hanno continuato a fare!

15/09/2013

Sempre guardinghi nel derby eterno dei vecchi screzi ed addirittura stizziti che altri vogliano discuterne almeno. Poi era già tardi per loro, 2 giorni prima, vengono pubblicamente attaccati i nostri avvocati, criminalizzati gli studenti che si mobilitano, attaccati noi che siamo” indifendibili” sta volta un baronetto universitario e per i “caporali della Panetteria Occupata”è tardi…ora si maledice anche l’ex- cuem che cerca di fare qualcosa e dare una risposta

ALTRA MAIL

“[….]intanto mi suona un pò strana, questa esigenza dell’ex Cuem di discutere su una eventuale campagna di controinformazione sui due arrestati, e addirittura di chiamare conferenze stampa propiro nel momento in cui della questione non ne parla più nessuno:

15/09/2013 credo che un volantinaggio sulla faccenda non sposterebbe di 1 millimetro la situazione dei 2 ,e una conferenza stampa sarebbe addirittura controproducente.“[…]

dopo due settimane troppo tardi per loro , meglio far scrivere giornali, tg ecc senza dare ostacoli , tanto in carcere siamo noi mica loro…con una retorica da assessorucoli di provincia ( ecco chi va dietro i giornali per ergersi a purista), gli stessi che dopo l’inconludenza palese, scavalando la propria realtà propongono ai miei famigliari( che rispondono no e senza grazie) 5 mesi dopo!!!!un banchetto di 5  persone e eventualmente l’avvocato andando a dire che ,parole loro “non è una montatura perchè c’è la testa aperta, che chi ha organizzato la festa sono tutti degli sciroccati, che Simone crea casini e deliri, che glil’avvocato ( senza dirglielo) pussono essere coinvolto dalla pagliacciata per altro dopo averli dipinti come „due deficienti idealisti“, perchè l’unico obiettivo è il quartiere dove abito ( che li hanno mai messo in dubbio realmente ed hanno espresso solidarietà alla mia famiglia) .LO SQUALLLORE NON HA LIMITI, meglio un pò di “comizietti da strapazzo che dicono tutto e il contrario di tutto”

Si continua a sottolineare il concetto privatistico dell’improbabile sostegno e spingere per la desolidarizzazione da parte di tutti[…] dovremmo dire a questi compagni che di Lollo e Simo si occuperanno le raltà politiche alle quali appartengono, e non altri.”[..] si è visto dico io!

[…]” La questione è politica e come tale va gestita“[..]  si è visto come” l’hanno gestita”. […] “ma il passaggio rissa/ strumentalizzazione/attacco politica/ risposta politica / va indagato a fondo, approfondito , prima di tutto in ciò che non esce nei comunicati pubblici, che nel caso specifico è il comportamento dei compagni durante l’iniziativa politica in università [..]

Da mail pubbliche a 13 giorni dagli arresti, scrivono ( gli ispettori di movimentisti)che ancora bisogna indagare,….che hanno indagato sti sciroccati? Ecco chi la PANETTERIA OCCUPATA ha dato in mano il Comitato a trucco,mai nato chiaramente perchè ci si è opposti ad essere in mano al calunniatore ( nel migliore dei casi) di turno..…ecco il doppio processo ( tutto alle spalle nostre e mentre siamo in carcere ) della Panetteria Occupata, mi piacerebbe sapere l’esito delle loro indagini!!!. Come fanno i peggiori  sindacalisti confederali, per non essere troppo offensivi, che fino all’ultimo e fino a che non sono sicurissimi, non si spendono ( dopo che dichiariamo l’estraneità ai fatti il terzo o quarto giorno davanti al gip…) Poi si inizia a parlare di comportamento specifico. E meno male che sono per tutelarci, difenderci ecc alludendo continuamente e rinforzando le tesi d’accusa. Ecco i caporali della Panetteria Occupata e non mi dilungo sul cosa dicono ancora in giro, dopo aver disertato il processo e fatto le comparsate per dare la presenza  e durante la nostra carcerazione “aver divulgato la posizione che la solidarietà non si può e deve dare, perchè per loro e la Procura, c’è una testa aperta addebitata a noi”!!!!

ALTRO CHE SCRIVE

Da notare il paragrafo in cui si dice che non è stata un’aggressione ma una rissa… Anche fosse vero, metterci sullo stesso livello di “alcuni ragazzi”, “ultras”, “discotecari”, abbassa un po’ le aspettative di cambiamento della società (che queste categorie non hanno) proprie dei compagni che occupano le facoltà e che ci fanno politica dentro… Però ci dispiace per il ragazzo che si è fatto male, come se fosse caduto dalle scale.”

Sempre l’allegra banda di guardinghi alla Panetteria occupata apertamente scrivono nel contestare anche la forte presa di posizione di smascheramento di tale operazione da parte dei co-imputati nel cosidetto processone Notav che da subito hanno espresso forte solidarietà a me e Simone! L’ultima riga ( in un colpo solo ) si contesta un’espressione che senza volere è stata uguale utilizzata in comunicato imputati, avvocati e  e la mia lettera pubblica. Chiaramente de contestualizzanddone e storpiandone il senso…quest’ennesima elucubrazione chiarisce poi la LORO interpretazione filo Procura di PESTAGGIO!  ….. chi ha l’aspettativa del cambiamento della società è appiattito filo-procura e giornali ( pure “il giornale” darà questa contestazione) …Nel senso che l’attacco de “il giornale” era alla raccolta firme per il precedente arresto, come processare due volte… ( processone No tav )…”La sinistra che difendeva i No tav…” o qualcosa di simile attaccando la raccolta firme per la nostra liberazione fatta un anno e mezzo prima da alcuni esponenti di “sinistra e delle associazioni”

QUESTO PRIME DUE SETTIMANE pensare  il resto

POI ENTRANO DI SCENA I VERI CAPI:

INTERCETTAZIONI e OSCENI DIBATTITI A TRUCCO TRE MESI DOPO sostegno o che fare?

– SE FARE UN COMUNICATO  PER ENTRAMBE, nel caso di solidarietà per primo alla {presunta vittima } ovvero, uno dei due che ci hanno fatto formalmente arrestare; e nel caso anche a noi ma imprescindibilmente egato a questo soggetto

– NOI ( CoME PANETTERIA ) CHE  CENTRIAMO IN STA STORIA…CERTO E NOI NEPPURE!!!…questo dopo aver creato campagna di protezionismo ( come fossero beghe di spazi sociali)e desolidarizzazione e clima torbitume…I „GIOCHI“ ERANO GIA‘ FATTI PER LORO a 3 mesi ( e subito ) dagli arresti…nemmeno consequenziali al lettera documento sul ( poi si discuterà..da parte nostra massima volontà di discutere…non è la vostra colpevolizzazione die fatti specifici…ecc) ANZI più vanno avanti e più capiscono che

Da dove la prendono escono le LORO cantonate…Ecco la “linea Panetteria” …fare danni, non creare minima discussione e defilarsi, RIMOZIONI, e qualche calunnia ma col sorriso …..aspettando ,che il tempo aggiusti le cose..UN GRANDE RINGRAZIAMENTO ALLA PANETTERIA OCCUPATA PER LA DOPPIA, TRIPLA GALERA!!!!!