COMUNICATO-aggiornamento

COMUNICATO-aggiornamento

Tale comunicato-aggiornamento circostanziato su questo processo penale e riguardante le montature politico-mediatiche- giudiziarie vuole ri-partire dal particolare dell’ inchiesta stessa, arrivando al generale e quindi, ai tanti casi simili che passano purtroppo quasi sotto assoluto silenzio!!!

Lo scopo, sostenuto dai fatti e dagli atti pubblici visibili sui vari link e riflessioni di questo blog, è quello di cercare di riportare la verità seguendo gli andamenti e le ricostruzioni reali dell’inchiesta da parte di uno dei colpiti materialmente dalla montatura e le varie conseguenze e ripercussioni che ci sono state: il tutto finalizzato ad esternare una piena e motivata assoluzione ( mia e del mio coimputato ) e-o un rifacimento processuale sotto il “principio di tutela dell’effettività giuridica” e in più “non in sordina” come avvenuto per “insabbiamenti “continui a danno nostro e a ribadire vicende politiche e reali molto gravi.

Dunque condivisione del blog rivolto a chi sostiene come il sottoscritto,  che quest’inchiesta e processo non sia “obbligato a condannare andando oltre la legge stessa” come è stato per il lungo primo grado di giudizio della ottava sezione penale del Tribunale di Milano.

Montatura politica in quanto è stato, come evidente, un renderci strumento, per cercare di svilire, infangare e delegittimare ( su basi di falsità e criminalizzazioni continue ) noi, il movimento No tav in primis e le mobilitazioni studentesche in particolare l’ Ex-cuem ( libreria autogestita )e infine, creare o fomentare spaccature e divisioni tra collettivi, realtà, persone e spazi sociali di questa città….purtroppo “trappolone” ( nonostante le mie scelte in segno totalmente opposto ) in cui parecchi sono caduti a piene mani!!!!

Chi nega e-o ha negato la politicità dell’inchiesta, la montatura e la consequenzialità ( basata su un chiaro pretesto e un presunto fatto evidentemente non politico, una presunta rissa, per accostare politicità senza per altro entrare nel merito se non in modo reazionario e fuorviante) nega l’essenza dell’inchiesta e soprattutto degli arresti che non ci sarebbero nemmeno stati. Questo è stato reso sempre più chiaro e granitico col tempo e si basa su pretesti, confusioni volute da più parti, infamie e falsità assolute.

Mediatica dato il clamore iniziale con una mostrizzazione, calunnie, infamie, e falsità nei nostri confronti in “grande stile”, supportate a pieno dai media e non solo, andando in “sordina ” nel merito anche della questione quando è “calato il sipario” e ( due anni dopo con il processo ) emergono le questioni sostanziali e di merito dopo il tanto “fumo negli occhi sventagliato”.

Giudiziario perchè si è trattato di un processo che ha ripreso “le condanne a mezzo stampa iniziali ” ( almeno ridotte in parte grazie soprattutto alle scelte e al battagliamento processuale, rispetto a quanto sventagliavano gli inquirenti all’epoca degli arresti) -Rito ordinario e immediato da noi voluto.

Processo dibattimentale che si è concentrato, stranamente, su episodi marginali, interruzioni varie durante l’esame e il controesame, provocazioni continue nei nostri confronti e dei nostri avvocati, nonchè nei confronti dei testi ( per altro quelli chiamati dall’accusa ) quando avevano propensione assolutorie nei nostri confronti o addirittura volti a descriverci come persone totalmente estranee alle accuse fatte, confusione nella confusione. Ciò chiaramente non ha minimamente giovato alla ricerca della “verità processuale ” soprattutto se intesa come nostra estraneità ai fatti. Data la diserzione opportunistica ( non solo in aula) di chi avrebbe dovuto fare emergere tali questioni, unico rammarico non aver filmato le udienze. Questa volta farò richiesta di monitorare il secondo grado di giudizio, con riprese filmate o almeno audioregistrate.

Non a caso, parecchi giornalisti e vari soggetti particolarmente accaniti durante la campagna mediatica accusatoria e denigratoria nei nostri confronti, in seguito hanno avuto il “fiato corto” e non hanno quasi più profferito parola!!!

Nonostante i tentennamenti iniziali di alcuni e le teorie accusatorie da subito parzialmente e in seguito totalmente abbracciate, ( proprio da chi doveva porsi per primo in senso opposto ), sottolineo l’ enorme solidarietà di tutti quelli che fin dal primo momento non si sono persi in paure, suggestioni, pietismi e opportunismi vari, che però, date le reticenze e gli ostracismi di altri non hanno trovato lo ”sbocco naturale” e collettivo. Dunque un profondo e sentito ringraziamento a chi è stato e soprattutto a chi continua a stare al nostro fianco in vari modi anche se ad oggi,  data la situazione generale e la paralisi su questa vicenda, risulta svilente che tale campagna parta o ri-parta non dalla solidarietà esterna ma da uno dei diretti interessati più di 5 anni dopo rivendicando ancora una volta e  apertamente l’estraneità totale nostra facendolo politicamente e pubblicamente!

LA “QUESTIONE” REALE E GIUDIZIARIA

Gli inquirenti e non solo, più cercavano prove della nostra colpevolezza  più emergevano prove della nostra piena e totale estraneità. Emblematico è il caso dei numerosi testi d’accusa che a dibattimento e alcuni già prima, diventeranno sostanzialmente, testi di difesa e come sottolineano i nostri avvocati provano l’inesistenza della nostra “colpevolezza; infatti tutto il dibattimento del Tribunale e del Pm è stato basato su “espedienti su espedienti” per emettere la sentenza di condanna (anch’essa glissa tutti i motivi sostanziali, formali e non: per riprendere le condanne mediatiche). Un dibattimento processulale lungo e pieno di anomalie, contraddizioni, falsità emerse,insabbiamenti continui e palesi costruzioni accusatorie che, in assoluto, intendo contiunuare a fare emergere!

Un altro dato significativo: la mole di intercettazioni ambientali, telefoniche ed e-mail ( avvenute in ambiti di alcune realtà di movimento, collettivi e a “gemmazioni” ) che, in senso accusatorio, non hanno prodotto nulla nei nostri confronti e di nessun altro se non l’allungamento delle “custodie” cautelari! Preme sottolineare che non si trattava di un processo “associativo ” o imputazioni “simili” ma di imputazioni di “lesioni”con varie aggravanti ( centinaia di utenze controllate ).

A parte la contraddizione più emblematica, di chi avvalorava le versioni degli arresti; l’amico o ex amico della presunta vittima, non aveva inizialmente indicato noi come “responsabili” ( o co-responsabili dell’aggressione presunta ) ma all’ennesima volta che gli inquirenti andarono a chiedere versioni ( fino ad allora non forniva versioni accusatorie nei nostri confronti ) fornirà la versione congrua necessaria agli arresti, il “famigerato ” 14 aprile 2013 – più di due mesi dopo la festa/rissa e mesi prima degli arresti. (  Parole sue e di altro teste chiamato dall’accusa ” avevo la sensazione che gli inquirenti volessero che mostrassi qualcuno in particolare prima dei famosi riconoscimenti…“).

Tuttavia, il “teste chiave” usato dagli inquirenti, dopo un mese e mezzo di nostra carcerazione preventiva ritratterà* argomentando le pressioni avute, “confusioni” e sul perchè “svelando” anche i “pardossi” davanti al P.M. e i carabinieri del R.O.S. per 4 ore circa.


*estrapolato della RITRATTAZIONE 16/10/2013

[..]Nel momento in cui intervenivo, mi preoccupavo solo di trarre in salvo il mio amico ******{presunta – vittima} e quindi non guardavo direttamente i volti degli aggressori. Dopo circa due minuti, lasciavo il *******{presunta vittima} in compagnia di altri amici e mi avvicinavo ai ragazzi che si erano intrattenuti sul luogo dell’aggressione tra cui, presumo, vi fossero anche gli aggressori stessi {dunque non sapeva chi fosse stato, ndr}[..]”Al giorno d’oggi, posso specificare che l’azione del gruppo di venti persone che portavano fuori il *******{presunta vittima} è avvenuta  in maniera concitata, all’incirca in un arco di 10 secondi. Io mi sono solo preoccupato di seguire e aiutare il mio amico e, come ho detto prima, non mi sono soffermato per vedere i volti delle persone che lo avevano aggredito. Per tali ragioni, non posso affermare di aver visto DI RENZO e neppure MINANI partecipare all’ ’accompagnamento’ verso l’esterno e al pestaggio del *******{presunta -vittima}”.[…] {SU DOMANDA SPECIFICA DEL PM CHIARISCE}.”ll contrasto tra le dichiarazioni potrebbe spiegarsi col fatto che la presente verbalizzazione mi pare molto più attenta a ricostruire i dettagli delle varie fasi e ruoli rispetto alle precedenti. Inoltre, è  una verbalizzazione meno vicina agli eventi. Ricordo anche che ero molto sotto pressione e agitato perchè si trattava della prima verbalizzazione in vita mia, per cui mi sono anche affidatointegralmente alla verbalizzazione libera del redattore. Infatti, anche per la voglia di abbandonare rapidamente la caserma, mi è stato offerto di rileggere il verbale prima della sottoscrizione ma io ho detto che mi fidavo e così ho firmato e me ne sono andato”.

Ritrattazione di 4 ore avvenuta mentre eravamo in carcere davanti al PM stesso ( che in dibattimento, su richiesta specifica dato che “glissava l’argomento”, dirà che si era dimenticato questo importante fatto: un vuoto di memoria anche per il PM!!!! ).…e nonostante ciò e tanto altro il primo grado di giudizio è arrivato alle nostre 2 condanne

Inoltre per le “motivazioni della sentenza di condanna” e come risulta anche dai verbali iniziali , è normale che, l’amico della presunta vittima ( che era con lui, anche se solo inizialmente, dirà anch’esso di non essersi accorto della gravità delle lesioni gravissime e andrà all’ospedale denunciando ignoti circa 2 settimane dopo )  nell’immediato non si ricorda nulla, due mesi dopo fornisce dettagliate ricostruzioni fisiche “14 aprile 2013”, poi dopo gli arresti ritratta (spiegandone accuratamente il motivo), a dibattimento manterrà la stessa posizione che nega il nostro coinvolgimento. Peccato che per la Corte milanese continui a far fede la versione del 14 aprile fornita davanti a ufficiali di pg, senza neanche le domande trascritte, ripeto più volte negata dall’ accusatore-ritrttatore prima e durante il processo.

E’ altresì normale, che colui che è sempre stato la sera a fianco della presunta vittima e torna a casa con lui, non ci riconosca mai nei verbali pre arresti,e anche a dibattimento davanti a noi presenti continui a negare che avremmo potuto essere coinvolti (nonostante le insistenze della Giudice) ?  Liquidato in pochi minuti al processo dibattimentale di primo grado e nella sentenza non preso in considerazione.

La presunta vittima, anch’egli prima non si accorge delle lesioni gravissime e di chi potessero essere i suoi “aggressori” ( andrà 2/3 settimane dopo in ospedale denunciando ignoti affermando di non poter riconoscere nessuno in quanto ubriaco e sotto “shock” al momento della rissa) , poi ancora non ci riconosce nelle foto mostrate in epoca “pre arresti”, ma ( dopo aver parlato con l’amico – l’accusatore poi ritrattatore) gli “ritorna sempre più la memoria” e addirittura a dibattimento , ma con dubbi ( l’unica certezza era la richiesta di risarcimenti di 100 mila euro al sottoscritto), mi indica (2 anni dopo ) come co-responsabile della presunta aggressione arricchendo su particolari mai forniti prima. Per usare le parole dell’avvocato di difesa una “geometria variabile utilizzata dal Tribunale per le condanne…” aggiungo io in maniera veramente sfacciata!

Lollo

 Sintesi dei ricorsi

2° ricorso per l’appello

1° ricorso per l’appello