“Il giornale”
PROCURA DELLA REPUBBLICA- MILANO
Denucnia e querela contro persona nota
Io sottoscritto Lorenzo Kalisa MINANI, nato a Milano il 15.06.1983,espongo quanto segue.
1. La notte tra il 14 e il 15 febbraio del 2013, intorno all’una presso l’Università degli Studi di Milano[..] dove si stava svolgendo una festa, ormai giunta al termine, scoppiava una rissa, che coinvolgeva alcune decine di persone.
Poco dopo, sopraggiungeva una pattuglia dei carabinieri che chiedeva spiegazioni allo scrivente ed altri ragazzi presenti sul posto. Venivo identificato.
Dodici giorni dopo, il 27 febbraio, il sig ******{presunta vittima} sporgeva denuncia/querela contro ignoti per il “pestaggio”di cui sopra. Successivamente, nell‘aprile e nel giugno del 2013 il sig.*****{presunta vittima} ed altri testimoni venivano sentiti dalla polizia giudiziaria.
Nello sviluppo dell’indagine, il 4 settembre 2013, venivo sottoposto a custodia cautelare in carcere e condotto presso la casa circondariale di San Vittore.
La vicenda aveva un forte impatto mediatico.
]…]a seguito della sostituzione della misura cautelare con gli arresti domiciliari […] potevo leggere i vari articoli di giornale che avevano trattato la vicenda e che erano stati raccolti e conservati dalla mia famiglia.
2. In data 5 settembre 2013 il quotidiano “Il Giornale” nella sezione “milano Cronaca” a pag 3 ha pubblicato un articolo, firmato Enrico Silvestri, dal titolo: “Università violenta. La zona franca dei centri sociali. Pestaggio in Statale: due arresti. Uno dei due antagonisti già fermato per attentati alla TAV. La vittima resterà sfigurata e con danni celebrali“.
Lo scrivente, nel contesto del “movimento No Tav”, non risulta, per quanto a propria conoscenza, assolutamente imputato per un reato di “attentato”, bensì per “resistenza a pubblico ufficiale”: si tratta di imputazioni ben diverse.
Quanto poi alla condizione del sig.****** è necessaria una precisazione, dacchè non solo nel titolo, ma anche nell’articolo si ribadisce che il sig. *******”resterà con danni celebrali”. Come da verbale di sommarie informazioni rese dal sig.*****in data 28 giugno2013[….] alla seconda domanda la risposta è no.[….]Da tali affermazioni non si evince di certo, nè vi è alcun referto medico attestante a ciò, che il sig.******* ha subito o subirà “danni celebrali”.
Si è voluto enfatizzare i fatti utilizzando termini altisonanti, trascurando però la realtà delle cose.
Nella ricostruzione degli accadimenti di quella sera ci si discosta dalla realtà dei fatti ricostruita dallo stesso sig.*****. Stesso intento di cui prima. Enfatizzare l’accaduto. “Lo buttano in strada come un sacco di rifiuti”. Il sig.******* riferisce, come da verbale di denuncia/querela, “venivo trascinato all’esterno”. Non ci si capacita nè del paragone col sacco dei rifiuti, nè della ricostruzione.
Ricostruzione, acnora una volta poco veritiera, e di certo volta a mettere sotto una “cattiva luce” lo scrivente, descritto come “vile”, “bestia“ e “omicida“, riferendosi alle modalità del “pestaggio”. Aggettivi questi sicuramente denigratori della persona dello scrivente.
Sempre in merito alla ricostruzione dei fatti, l’autore scrive: “quando i”compagni” finiscono il loro “lavoretto” si accorgono che respira a fatica, lo prendono di peso e lo sbattono in strada”. Ciò non è assolutamente vero {per chichessia}.
[…]Lo stesso { *******presunta vittima nei verbali di denuncia contro ignoti } ribadisce di essere stato “trasportato” all’esterno dell’edificio universitario. Non è vero nemmeno il particolare “respira poco”. E’ lo stesso sig.******* a dirlo nel verbale di denuncia/querela[…] “….li sentivo allontanarsi. Poco dopo mi rialzavo ed in quell’occasione mi ritrovavo a fianco il mio coinquilino, col quale facevo rientro nell’alloggio”. Nulla dice circa le sue condizioni repiratorie nè in quell’occasione nè mai oltre.
Proseguendo nella lettura dell’articolo, l’autore non manca di “trattare” della situazione penale dello scrivente. lo scrivente viene definito come “più volte denunciato e arrestato per fatti di piazza”.Non solo, pronotosegue definendomi “personaggio ultra (…) con una sfilza di reati da piazza lunga un chilometro”. Prima di questo episodio, sono stato sottoposto a custodia cautelare un sola occasione, con l’accusa di resistenza a pbblico ufficiale e, ad oggi, non sono mai stato condannato con sentenza passata in giudicato.
3.L’articolo è apertamente denigratorio, diffamatorio[…] ingerendo nei lettori una scorretta e disinformata opinione sulla mia persona[…]