assemblea sui nostri arresti in Panetteria occupata

 

  1. un paio di interventi su eventuali “pseudo rivendicazioni e assunzioni” della rissa (che fanno giustamente innervosire non poco  la Panetteria occupata tutta, nonché il sottoscritto visto che inoltre pesano 12 anni di pena massima) sui fatti addebitatici;
  2. l’eventualità (sicuramente non all’unanimità ma la posizione esternata è quella)  di consigliare e-o considerare seriamente il patteggiamento (cosa da noi mai presa in considerazione, e mai da fare in questi casi dato che ne saremmo “usciti rovinati e con davvero anni e anni di condanna”, nonché motivo di forte preoccupazione per tanti compagni e compagne dato che per settimane e mesi  veniva lasciato aleggiare il dubbio pur di non rimangiarsi le improbabili castronerie arrivando a esternare la menzogna della presunta “nostra” poca chiarezza: falso!, cosa protratta per mesi e mesi con un (ossessivo) ..”possono fare come vogliono ma volendo si può anche patteggiare”  oppure (scaricandola su di noi che ignari non potevamo neppure rispondere ) un “non sono stati chiari”, negando spudoratamente che era un ipotesi, per fortuna, mai presa in considerazione da nessuno dei diretti interessati.. ribadisco falso, oltre che meschino! “indicazioni processuali” totalmente irresponsabili e deliranti della Panetteria occupata;
  3. volontà di non prendere una posizione ( lasciando nel tempo sempre più spazio a suggestioni, confusioni e falsità, calunnie comprese! Vabbene il “pluralismo” ma a tutto c’è un limite) esternazione di una linea fatalista volta ad un protezionismo ultra settario, sbagliato sebbene inizialmente comprensibile, in apparenza verso di noi e soprattutto verso la Panetteria occupata stessa che da subito ha abbracciato, chi parzialmente , chi totalmente e ancor più nel tempo le tesi vergognose dell’accusa senza mai fare una seria autocritica ( doverosa ma che comunque non mi sarei aspettato) ma nemmeno una banale riflessione collettiva circa le cantontate prese con il metodo di confusioni e-o evitare confronti e lasciare che il tempo magari “aggiusti le cose da sole” creando infine,” con il metodo scarica barile, un clima perverso e torbido solo utile alla Procura;
  4. totale scavalcamento di interventi di compagni e compagne ( esterni a questo becerume ) con portati esperienziali forti che ribadiscono la sana e basilare idea dell’inutilità di parlare di processi ( per altro, chi ne parlava, senza avere nemmeno un’idea di cosa siano i processi ) a meno di 24 ore dagli arresti, l’importanza di non dividersi (almeno dall’inizio) e infine di mantenere la calma: indicazioni condivise dal sottoscritto e portate a fondo nei fatti: purtroppo rimaste inascoltate dai più e collettivamente dalla Panetteria occupata che ha agito, e continuato a fare, all’esatto opposto!