riflessioni al perchè del blog


Breve intro

A 5 anni dagli arresti, dato che continuano ancora oggi a circolare vergognose versioni, è necessario e più che mai legittimo ribadire dei concetti nella loro interezza per fugare ogni dubbio anche perchè pochi hanno realmente voluto interpretare e dare un minimo di consequenzialità a tutto quello che è collegato a tale vicenda; propongo dunque e questa volta per iscritto , una riflessione e una “fotografia” sulle relative vicende politiche e processuali.

Anche per questo, sebbene non si tratti di una vicenda per “appassionati di processi” (si spera che ognuno di noi abbia altri “hobbies” ) è necessario, rispetto al disarmante vuoto politico, sbugiardare di pari passo calunnie, falsi precostituiti, dicerie pericolose, ed ultime ma non per importanza, tesi accusatorie che si fondano su pilastri caduti prima e durante il processo!

E’ sempre meglio sacrificarsi due anni e prendersi il giusto tempo, che sopportare in silenzio questa spazzatura senza risposta date le mistificazioni continue e da vari lati sulla vicenda-inchiesta: il mio principio è elementare, chiunque mi attacca e in qualunque modo io mi devo difendere!!!

Per quanto crude le vicende,( sono “obbligato”, dato il clima “balordo” che ruota ed ha ruotato su tale inchiesta, ad essere abbastanza “gelido”) il mio blog-racconto non salva dal “destino” nessuno-a ma ho una “fortuna” che è la “doppia tragedia” di molti altri: le scelte ( non la sfortuna di trovarmi incastrato in una montatura ma il dopo) che ho fatto da 4 anni a questa parte sono frutto di VOLONTA’ e di dare ampie possibilità di recuperare una storia tramite “andare oltre” che per i più la leggono come “far finta di nulla” e di chi mi ha creato situazioni penose e “irracontabili” pensando allora di essere nella ragione e-o di fare i furbetti....ecco la doppia tragedia di chi mi dà ragione ma subordina la socialità, l’opportunità al proprio progettino politico, al proprio ego o  alla paura di affrontare “per intero” e politicamente la vicenda: questa è VOLONTA’ non fatalità..se la si guarda da questo punto di vista ecco che la cricca centrosocialara continuerà a seguire la tendenza alla sorta di corporativismo  (compresi quelli che dicono di ergersi al di sopra) non sarà mai dalla “mia parte ” e della verità, fondamentalmente, ma appiccicherà sempre un “sono d’accordo su molto MA..,” un “PERO’…”, un “NON SAPEVO….” (anche perchè non si è voluto e non si vuole sapere…) o altro…meglio così anche perchè non è una questione individuale o altro, i risultati sono frutto di opportunismo politico, mistificazioni, e intrighi relazionali che si fondano su alcune delle “armi” che usa da sempre il potere ovvero far emergere nelle persone “l’ignoranza di chi a testa bassa trova il nemico di turno, l’indifferenza, l’ individualismo “. Per quelli che la capiscono solo in “politichese”, LENIN diceva che “chi non è da una parte o l’altra della barricata è la barricata” e qui, per parlare in soldoni, il problema reale non sono magistrati,pm,i ROS,una manciata di testimoni d’accusa particolarmente “cattivoni”:  il problema è LA BARRICATA e la barricata è composta da COMUNISTOIDI e ANARCOIDI che abbracciano teorie e veline dell’accusa-procura-giornali, L’OPPORTUNISMO POLITICO, LE RIMOZIONI E TANTO ALTRO che hanno dato elementi di forza, di continuo e in vari modi all’accusa! 

Purtroppo, questo lascia più inquietudini che certezze circa lo sbocco che può dare una cosa del genere, ma ciò temo che non dipenda solo dal sottoscritto.

Poi entra un altro fattore, i compagni-e e le svariate persone che si sono sempre interessati-aggiornati sull’inchiesta e ormai hanno sposato la posizione “LOLLO PENSA ALMENO A COME USCIRNE E AI CAZZI TUOI ORA!” ; giusto in parte, ma,  se non entrassi nel merito di certe situazioni,e mi soffermassi soltanto sull’aspetto giudiziario, mi verrebbe “l’amaro in bocca”.

1° perchè devia dall’aspetto essenziale e reale dell’inchiesta cui sono caduti” chi gestiva assemblee” sproloquiando su noi arrestati (e altri) mentre si era in carcere e pure dopo e chi invece che odiare la montature e il meccanismo è finito per odiarsi a vicenda;

2° perchè il dovermi vedere attorniato da gente che si erge a sostenitore (salvo essere realmente dalla parte dell’accusa) di questa e altre battaglie, no grazie,non li ho accettati prima e ancora meno ora, le strumentalizzazioni sfacciate non mi sono mai piaciute;

perchè su tali vicende, e soprattutto su questa, continuare a lasciare correre, fa emergere nel tempo più danni sostanziali che invece di aggiustarsi in questo caso il tempo peggiora sempre più le cose in una dinamica “senza freni”.

Questo per contro, mi dà un vantaggio enorme: nessuno-a potrà dire strumentalmente “è stato consigliato male” ha perso la brocca pure lui…”…ciò è frutto di tutto quello che penso ed ho agito pur consapevole degli enormi “svantaggi” e tradimenti,il racconto è reale e tutto “mio”, anzi addolcisco un pò la pillola e in più, i “compromessi a ribasso” non mi sono mai piaciuti anche perchè rafforzano la logica dei “perfetti perdenti”!!

Consapevole delle difficoltà maggiori, dettate anche dal tempo passato, continuerà , anche in vista dell’appello e successivamente se necessario, la strada intrapresa fin dal giorno degli arresti soprattutto per tracciare un punto fermo e ripartire!

Inoltre per non cadere in patetici vittimismi e fatalismi, a causa della confusione creatasi “in giro”, ritengo importante, allegando anche alcuni atti, evidenziare di che tipo d’inchiesta si è trattato, e di come è gestita ribadendo la nostra piena e totale estraneità ai fatti addebitatici ( non mi riferisco solo al pm e giudici ).

Questo, peraltro, con scavalcamenti ed enormi ricadute sui diretti interessati, con limiti dettati da incapacità totale di cercare di gestire certe situazioni a mio avviso normalissime, da infantili arroccamenti, settarismi, becere colpevolizzazioni, per altro insinuate e mai dette ai diretti interessati. Ciò ha portato ad immobilismi ed accettazione delle “verità di comodo e ufficiali” che aleggiavano e venivano insinuate sin dall’inizio anche e sopratutto da chi avrebbe dovuto essere quantomeno nel “campo opposto”: Purtroppo questa non è una critica ma un’amara ed evidente constatazione.

Inizialmente, oltre al racconto di talune vicende, soprattutto per chi giustamente non è “interno” a certe logiche e dinamiche, alcune spiegazioni e polemiche potranno sembrare inutili ( e probabilmente in una certa misura lo sono infatti ho fatto di tutto per evitarle ) ma personalmente ora sono inevitabili date le tante “dicerie” fomentate dal silenzio complice e perchè credo che si deve “uscire dall’anonimato delle storie che non si possono raccontare”, dalle mistificazioni e dalle troppe calunnie e cercare di recuperare una storia collettiva attraverso quella personale e non viceversa. In pratica, più mi sono fatto i cazzi miei riguardo chiacchericci (tra l altro pericolosi) e di pari passo aumentavano le calunnie e mistificazioni anche quando “difendevo” i circuiti che per primi si sono accodati in una sorta di “fanatismo pro accuse” col metodo di utilizzare discorsi a sinistra per difendere di continuo gli abbagli, le cantonate, il giudizio e il “proprio orticello” im-politico. Un delirio che poggia su rapporti personalistici, opportunismo e tanti altri fenomeni che fanno parte più della ” degenerazione della politica istituzionale ” che è sotto gli occhi di tutti!

Mancando sempre più, per fortuna, nel pratico esempi recenti di “inchieste particolari” su compagni ( vale la pena ricordare che di inchieste come questa, ovvero “montate ad arte”, ce ne sono purtroppo tantissime )…diviene ad oggi non secondario l’obiettivo chiaro di porre fine alla cosiddetta repressione strisciante ( con doppi e tripli processini alle spalle di chi è in carcere e defilandosi poi) quella per intenderci delle compagnerie che iniziano abbracciando chi parzialmente chi totalmente tesi di procure, e continuano con mezze verità, confusioni, troppi personalismi, non detti continui, patetici rancori, calunnie e liquidatorietà che possono funzionare grazie all’ evitare un confronto reale con il sottoscritto. Infine, porre risposte ai “sani interrogativi dei più” lasciati come tali, non da parte del sottoscritto, per non affrontare la situazione, ma perché nelle risoluzioni “a capannelli”( come in parecchi hanno tentato fino all’inverosimile di fare) non ho mai creduto e quindi non mi sono prestato e continuo così.

Non è certo un controprocesso (e se viene visto così devo dire che a questo punto una simile critica/accusa pretestuosa neanche mi interessa ) anche se tra gli inacettabili accadimenti avvenuti, comprese ahimè di fallimentari e pesanti tentativi di improbabili gestioni affatto richieste ( e nonostante il sottoscritto abbia provato in tutti i modi di ricucire gli strappi, porre rimedio a divisioni e spudorate stupidaggini e difendere un po’ tutti anche a mio discapito) è arrivato almeno il momento di “saziare le parecchie curiosità positive” di molti, per cercare delle risposte serie.

Purtroppo per iscritto, nel bene e nel male, non rende nell’interezza di come sono le vicende e gli andamenti ( che sono assolutamente peggio di come le riporto ), ma le vie facili non esistono, e, non è un dettaglio, le vie migliori mi sono state tutte negate in questa città per un motivo o per l’altro ( prima era troppo presto, poi troppo tardi e via dicendo..) e pretendere metodi “migliori” da me,a parte che non ne esistono ad oggi, francamente alla luce dei fatti mi apparirebbe infondato. Inoltre, questo, è un tentativo di semplificazione alle enormi difficoltà imposte che mi sono trovato ad affrontare dato lo “svilimento e la depoliticizzazione” non solo mediatica della inchiesta e il dover smentire troppe falsità che via via hanno preso forma.

Ci tengo a precisare che, ciò che scrivo, non rappresenta nulla di nuovo per gli inquirenti ( visto che in molti si sono prodigati, scrivendo resoconti ( o report!!! come va di moda chiamarli) dalle tastiere dei loro inseparabili pc e chiacchierando ai telefoni, ad informarli in un crescendo di suggestioni colpevoliste via via ) che ahimè sanno di tutto questo “chiacchiericcio imbarazzante” e non certo per colpe nostre ma per completezza di spiegazione dovrò, mio malgrado, quantomeno citarne qualcuna dalle “incaute chiacchiere e scritti” alle calunnie verbali e scritte inequivocabili!

Per sbaragliare il campo da equivoci, per chi è ignaro di parecchie vicissitudini, doveroso è, al momento attuale , spiegare e rivendicare ancora una volta il nostro iniziale “silenzio sulla questione rissa” ( o pestaggio/aggressione secondo accusa e calunniatori vari) anche perchè farne un punto centrale della vicenda-inchiesta era ed è del tutto fuorviante. Infatti, sin dal primo momento, nonostante formalmente lo sia, noi ,io e Simone ovvero chi materialmente è stato colpito da quest’inchiesta ,non abbiamo mai visto come episodio centrale e-o scatenante gli arresti la rissa in questione ( su questo paradossalmente anche la Corte e PM sono stati d’accordo dato che in 2/3 ore di controesame hanno glissato focalizzandosi su particolari altri e dettagli non riguardanti la “questione”, ma non erano arresti -processo per una rissa?)e ciò in controtendenza con chi, nella finta gestione fatta di assemblee davvero deliranti e confusionarie, prendevano parola dicendo per altro tutto e il contrario di tutto in linea con le tesi della Procura-giornali permettendosi di parlare a nome nostro! In più, l’inammissibilità di queste posizioni, che non hanno mai trovato una minima sintonia con le nostre, come prima grossa “cantonata” partivano da concetti, teorie e pratiche GRAVI e nettamente incompatibili ( insinuati di continuo, sottaciuti spesso, tanto quanto pilastro di ogni reale decisione alle nostre spalle )!

Per essere chiari, almeno su questo punto, durante il dibattimento e controesame, Pm e Corte, avrebbero dovuto interrogarci sull’episodio centrale, formale ( l’espediente) per gli arrresti, la rissa in questione: invece anche loro hanno puntato sulle suggestioni, insinuazioni, interruzioni ecc e fastidi a toccare certi argomenti e, un fatto secondario nella strumentalizzazione politica e mediatica ma che era già dimostrabile, che noi, gli arrestati, per dirla in breve, eravamo per altro da tutt’ altra parte nel momento della rissa.

Dunque non si può “concentrarsi” sui dettagli tralasciando in maniera tragicomica i punti centrali della questione! Questo per compagnerie a trucco e accusatori.

Sebbene di atteggiamenti positivi (di singoli) e di alcune realtà ce ne sono stati parecchi, e verranno giustamente citati nel cercare di dare interezza al quadro totale, risulta purtroppo necessario focalizzarsi su quelli da non tenere e su quelli che sembrano avere dell’incredibile, ma così è! Il nocciolo della questione sta non solo nell’indignazione o ancora peggio nella “forza della ragione che non basta” o altro, ma nel come è potuto succedere tutto ciò alimentando sempre più alcuni meccanismi: questo, a mio avviso, ha spiegazioni logiche ( laddove c’è una logicità) e ben precise.

Partendo dai grossolani errori immediati e reiterati, posti in essere dalla strana gestione, o meglio non gestione, della fantomatica solidarietà( “la solidarietà non si può dare perchè c’è una testa rotta…forse la loro), da una questione generale si è arrivati a questione per pochi con ricadute su pochissimi; passando da un protezionismo “idealistico” e settatrio iniziale tutto negativo ( peraltro mai richiesto, neppure dai nostri famigliari ) senza mai affrontare la centralità della vicenda che ha finito per avere la “svolta” ancora quando ero in carcere, quindi i tentativi subdoli e maldestri( anch’essi vani e non riusciti ) di promuovere la differenziazione degli imputati, ricordo per di più che siamo in due e non ottanta! Un ingigantimento iniziale come se fosse “il processo del secolo”di taluni rispetto a questa inchiesta affrontabile e voluta affrontare da noi fin da subito ( per contro chi purtroppo ha seguito la linea acriticamente della campagna mediatica di vero e proprio “linciaggio e sciacallaggio nei nostri confronti” ) e uno sminuimento enorme legato ad un opportunismo portato all’esasperazione arrivando al volta faccia ( quando cala il sipario mediatico come sempre perchè non vi è più interesse ).

Dunque in conclusione laddove non si dovrebbe andare “dietro” i giornali, telegiornali e via dicendo si va un po’ troppo dietro e viceversa.

Le volontà impietose, goffe, deliranti e mai rivendicate ( se non con la pratica dell’ambiguità ) che partivano da un altro assunto sbagliato e mai accettato dal sottoscritto: ovvero di voler imporre una “pseudo linea dall’esterno”, non hanno tenuto conto nè del reale andamento nè del battagliamento che fin dall’inizio, anche attraverso le nostre dichiarazioni rese davanti al gip, se proprio ce ne era bisogno, indicavano palesemente la strada intrapresa e quindi la “linea da tenere fuori” e le strade realmente percorribili; questo è indicativo più di ogni altra parola!

Il mio essere “andato oltre” le bassezze infinite e gli opportunismi ad oltranza ( sono passati 5 anni non qualche mese) non può essere confuso con accettare, o ancor peggio, avvallare tutta una serie di metodi in cui non solo non mi rivedo ma la penso e di conseguenza agisco ed ho agito all’estremo opposto; dunque alle “farneticazioni e agli abbagli individuali e-o collettivi” ho sempre dato l’importanza che meritavano: nulla! Purtroppo così non è andata ed hanno trovato ampie legittimazioni, taciti consensi di fatto o “critiche”passive.

Il primo attacco pretestuoso a questo scritto potrebbe essere quello di tacciarlo come un becero sfogo dell’ “ennesimo cui hanno accollato un arresto-inchiesta”, ma in 5 anni ( data da dove partono gli arresti) i tentativi di risolvere diversamente ed in maniera meno drastica tale questione sono stati parecchi da parte del sottoscritto (ma prima era troppo presto, poi troppo tardi poi diventava una questione di metodo salvo darmi ragione….purtroppo per chi ha combinato enormi danni e retromarcie poi o chi non ha da guadagnarci personalmente e politicamente, e vuole esaltarsi con storielle a lieto fine, rimarrà profondamente amareggiato).. e ammesso e non concesso che sia uno sfogo, sarebbe davvero una magra consolazione!

Tra le cose impietose vedo una velata nonchè sfacciata liquidatorietà addirittura nell’ “etichettare “, anche dopo sentenza di primo grado, questa vicenda con la definizione “è una brutta storiaccia” ( per non parlare del resto ) che se non comportasse le conseguenze del caso, comprese di enormi risarcimenti, farebbe parecchio ridere.

Anticipo, e lo dico seriamente, che è chiaro che si tratta di brutta storiaccia, ma banalizzare dopo non aver voluto realmente capire fino in fondo, supera abbondantemente il ridicolo,ovvero un “fare spallucce” sulla pelle degli altri senza nemmeno capire e-o voler capire di cosa si tratta: troppo facile! Ammettiamo per assurdo che si possa parlare di “una brutta storiaccia” e basta, perchè non cercare di affrontarla? Contro le “brutte storiaccie giudiziarie” non mi risulta siano mai bastati gli scongiuri,il chiacchiericcio, incrociare le dita, le “indignazioni” miste a rassegnazione e colpevolizzazioni tacite e vigliacche.

Per me a dirla tutta “la brutta storiaccia” ha inizio soprattutto qualche giorno dopo i sei mesi di preventiva quando realizzo appieno come è la situazione( ed è li che subisco la prima condanna ) ovvero quando “incastrato” su tutti i livelli” e dato il clima becero e di sospetti reciproci, degli intrighi è il dovermi guardare ovunque…per altro il tanto acclamato “non vediamo l’ora che esci” ..“insieme faremo grandi cose…”, a Milano si concretizza con una cena, due chiacchierate ( senza consequenzialità tra l’altro) e poco più da parte di chi ha accentrato irresponsabilmente la vicenda e defilandosi poi con una NETTA RETROMARCIA di fronte ai problemi CREATI DA LORO STESSI.

Tutto ciò unito all’effetto di vedere quanta “trippa nel cervello ci sia nel tutti contro tutti” appena si accennava di e su questa vicenda anche dopo la fine della mia “preventiva” ovvero “solo”( in un certo senso ) e “ancora” ( nel senso di chi si aggrappava su tesi d’accusa senza nemmeno rendersi conto) 6 mesi dopo gli arresti se un centesimo della rabbia reciproca “e a testa bassa” fosse stata incanalata nel rispondere, al di là dell’emergenzialità e della facciata, a quest’inchiesta si sarebbe data una “risposta” degna di tale nome invece che regalarsi ad“un trappolone” che ha funzionato, purtroppo, fin troppo bene! Questo a livello del movimento perchè per il resto non ho avuto nessun problema, salvo perdita più volte di concrete assunzioni di lavoro che si erano prospettate: una brutta storiaccia.

Dunque, nel concetto appena espresso, senza neanche rendersene conto (almeno spero), a Milano parecchi hanno “proseguito” uno dei lavori dell’accusa. Il tentativo di mettere gli uni contro gli altri ( salvo di facciata sposare ipocritamente alcune “cause”), accettare volenti o nolenti verità di comodo ha funzionato, bisogna ammetterlo se no non si va da nessuna parte!

Far finta di nulla quando,il “manager-rettore” della Statale ( il fanatico delle telecamere dei tornelli video-camere per l’accesso alle biblioteche ed università pubbliche ) “sventaglia “ di continuo l’inchiesta con l’avallo di giornalisti particolarmente subdoli e asserviti al Tav ecc, “perdersi in un bicchiere d’acqua” di fronte a troppe cantonate e compromissioni, prendere a pretesto ogni “scusa” per non tentare nemmeno di affrontarla questa “brutta storiaccia“, chiudersi nel “parlarne e straparlarne” solo in maniera “privata” o sotto forma di “sfogo” o “allusioni”, etichettarla e “venderla” come una “storia ingestibile”, dare “colpevolizzazioni” gli uni agli altri, rendere vani gli sforzi dei più e sminuirne le utilità, ed in fine in fase di dibattimento processuale essere parecchio “neutri” o nel migliore dei casi “tifosi esterni” di una vicenda che, in ultima istanza, realmente poteva capitare a chiunque sia anche un minimo “esposto”, beh non è proprio, per usare un eufemismo, il “rispondere alla repressione”.

Chiaramente dopo i taciti ed espliciti consensi all’accusa,si arriva all “ultima arma” : cercare di svilire chi ne prende o ha preso posizione unita alle reticenze nei confronti di chiunque voglia dare una risposta contro un qualcosa di drammaticamente semplice anche se i più non capiscono o fanno finta di non capire: una farsa politico-mediatico-giudiziaria con pesanti conseguenze reali.

Lo scritto sarà suddiviso in varie parti e con link e atti che, grazie all’aiuto di cerchie ristrettissime, ho potuto svolgere.

Dato che le confusioni create dall’ accusa, ri-create ed alimentate, senza girarci intorno , in primis dalla Panetteria occupata che, invece, avrebbe potuto e dovuto in diversi momenti “sbriciolare” da subito il “castello accusatorio”( almeno prendendo un posizione dignitosa ) o comunque seguendo gli andamenti reali e la NOSTRA linea, in breve devo abbassarmi e sbugiardare in poche pagine la “storia o espediente” ( cosa che i primi mesi nemmeno mi sarei immaginato di dover entrare nel merito infatti mai fatto fino ad ora ) molto abili a emettere etichette rivoluzionarie e a sinistra per usare e difendere nei fatti laccusa e “la destra”.

RICORSI PERSONALI VISIBILI

Nel tempo, invece che “sgonfiarsi” la montatura ha preso , in maniera oscena, sempre più piede in una sorta di provincialismo bigotto di una superficialità disarmante di chi parlava e parla senza rendersi conto delle oscenità filo accusa che ancora sostiene, per questo, allego la sintesi dei ricorsi d’appello che ricostituiscono velocemente la vicenda. Inoltre, per chi vuole approfondire, date le lunghe udienze e le confusioni su confusioni volute, allego entrambi i miei due ricorsi per l’appello nella pagina seguente in fondo .

La parte più grave, nelle confusioni insinuate e  decisioni prese sulla nostra testa, riguarda un “giochetto” comune tra i politicanti di varie risme, utilizzare frasi di “sinistra” – retoriche e “rivoluzionarie a trucco”, per difendere la bandiera dell’opposrtunismo, dell’accusa, dell’ immobilismo , “dei padroni vari”,  della “destra”, degli speculatori di drammi altrui!