Anticipo che per me chiunque può vivere molto bene e anche 100anni senza avere contezza dei riti di processo ma la questione, visto che si riversa sulla nostra schiena è seria e grave!
Per me la faccenda era chiusa dal primo giorno di arresto, invece anche qui si va avanti ad oltranza e bisogna chiarire sempre nel tempo le loro invenzioni e confusioni su una “soluzione” paventata, che a noi avrebbe portato solo auto accuse su tale montatura e anni di galera”a gratis”.
Quindi, dopo più di 6 mesi, chiedo direttamente a chi si era assunto “l’onere” di parlare del famigereato patteggiamento dalla sera degli arresti e per mesi, per quale ragione tale “confusione”, tenedo sempre in considerazione il FATTO che sia al mio avvocato nell’immediato, che attraverso lettere che inviavo da dentro a tutti/e, ho sempre evidenziato la volontà di andare a processo senza se e senza ma, come anche il mio coimputato, ( da qui non ho mai capito da cosa sia potuta nascere la confusione/il fraintendimento). Gli spiego, laddove ce ne fosse stato bisogno, che sarebbe stato tecnicamente folle per avere uno sconticino di pena (un terzo partendo però da una pena massima di 12 anni) gettarsi nella discrezionalità dell’accusa (perchè avrebbe significato questo: non avere argomenti alternativi a quelli del PM), comprimendo anche i più elementari e minini diritti di difesa. Come su tutto, la risposta data parla del niente, viene, ancora una volta, spostata l’attenzione su personalismi contro il mio coimputato ( nel frattempo cacciato, sempre mentre ero ai domiciliari ) ma anche li si parla del niente in quanto mi si “argomente” che la “propostona ” di patteggiare era rivolta ( per un protezionismo non meglio precisato) verso di lui. Ricordo che a 6 mesi dagli arresti, aveva “solo” imputazioni minoritarie per minaccie presunte e poco più in quanto il PM stesso, ( sulla base della ritrattazione famosa del principale teste d’accusa che comunque ritrattava per tutti e due) aveva stralciato i più grossi capi d accusa ...insomma si straparla del niente in Panetteria occupata e per di più su noi, Comunque, dopo aver promosso la desolidarizzazzione a noi sull’inchiesta, hanno accettato (loro) il cardine e i cardini dell’accusa, i criteri accusatori e strumentali per gli arresti, non denunciato l’uso politico e strumentale dell’ inchiesta, avallato la legittimità del processo e infine si sono accodati al silenzio mediatico due anni dopo durante il processo vero e proprio ( il dibattimento). La questione diventa tragicomica. Addiruttura due anni dopo e in coincidenza con il processo di primo grado, hanno mantenuto “fedeltà” alla loro linea non mntenendo l’attenzione su tale vicenda, e facendo comparsate qualche udienza proprio come fosse un patteggiamento ( che si sostiene umanamente ma non si rivendica).